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Forum culture, Centro Unesco a Ravello

Forum culture, Centro Unesco a Ravello

Miraglia, scelta vincente puntare su Comuni e Siti Unesco

RAVELLO (SALERNO), 21 settembre 2014, 16:41

Redazione ANSA

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I giardini di Villa Rufolo, sede della tavola rotonda che ha promosso la creazione di un Centro Unesco a Ravello - RIPRODUZIONE RISERVATA

I giardini di Villa Rufolo, sede della tavola rotonda che ha promosso la creazione di un Centro Unesco a Ravello - RIPRODUZIONE RISERVATA
I giardini di Villa Rufolo, sede della tavola rotonda che ha promosso la creazione di un Centro Unesco a Ravello - RIPRODUZIONE RISERVATA

Istituire a Ravello (Salerno) un Centro Unesco e costruire una "rete" dei Paesi del Mediterraneo dove si trovano siti riconosciuti dall'Unesco come patrimonio mondiale dell'umanità: è il progetto varato a Ravello al termine di una tavola rotonda promossa dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali nell'ambito del Forum Universale delle Culture in corso in Campania.
    Il progetto, denominato "Interculturalità per il Mediterraneo", "conferma la validità della scelta della Regione Campania di puntare sui Comuni, sull'interculturalità e sui siti Unesco per lo svolgimento del Forum Universale delle Culture e apre la prospettiva di continuare nel tempo il dialogo come strumento di sviluppo e di pace che la Giunta Caldoro ha voluto mettere al centro del Forum", ha detto Caterina Miraglia, assessore alla cultura della Regione Campania annunciando il sostegno della Regione all'iniziativa.
    "Siamo convinti, e dallo svolgimento del Forum stanno arrivando continue conferme - ha aggiunto Miraglia - che da una forte azione sul piano culturale, rivolta in particolare ai giovani, possa arrivare una delle risposte efficaci per contrastare l'accentuazione e radicalizzazione delle diversità culturali che sembrano attraversare i nostri giorni".
    L'impegno a promuovere il progetto "Interculturalità per il Mediterraneo" è stato sottoscritto dall'Università di Salerno, dall'Iccrom (International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property, al quale aderiscono 133 Paesi), dall'Icomos Italia (International Council on Monuments and Sites, Ong sostenuta dall' Unesco che raccoglie oltre 7.000 iscritti), dall'Accademia Egiziana di Roma e dall'Università della Pace. Supporto sarà assicurato dal Centro Universitario Europeo per i beni culturali e dai Comuni di Ravello e Minori.
    Oltre alla promozione di un Centro di secondo livello Unesco "category two" a Ravello, il progetto prevede studi e ricerche sugli aspetti socio-economici dei territori dove si trovano siti riconosciuti dall'Unesco come Patrimoni dell'Umanità "al fine di promuovere l'unità culturale trasversale ai diversi popoli e idee".
    Alla tavola rotonda dalla quale è nato il progetto hanno partecipato, oltre a Miraglia, Marie-Paule Roudil (responsabile della rappresentanza dell'Unesco all'Ue), Gihane Zaki (direttrice dell'Accademia Egiziana di Roma), Stefano De Caro (direttore Iccrom), Francesco Caruso (componente del comitato Esecutivo Icomos mondiale e vicepresidente Icomos Italia), Maurizio Di Stefano (presidente Icomos Italia), Ray Bondin (presidente Icomos Malta), Aurelio Tommasetti (rettore dell'Università di Salerno), Alfonso Andria (presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni culturali), Secondo Amalfitano (segretario generale della Fondazione Ravello), Paolo Vuilleumier (sindaco di Ravello) e Mauro Menichetti (Università di Salerno).
   

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