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Dalle dogane ai laboratori, così la lotta ai parassiti

Regione Campania in prima linea a difesa di coltivazioni,boschi

Redazione ANSA

Un laboratorio regionale, ispettori fitosanitari in porti e aeroporti, un ufficio centrale a Napoli e quattro uffici provinciali nelle altre città, report settimanali divisi per zone con l'evoluzione delle emergenze in corso. E' questo l'arsenale che l'assessorato all'agricoltura della Regione Campania, guidato da Daniela Nugnes, mette in campo nella sua lotta quotidiana contro i parassiti e le malattie delle piante, con cui bisogna fare i conti sempre più pesantemente nell'era della globalizzazione e della necessaria velocità degli scambi commerciali.
    "Una guerra silenziosa - spiega Bruno Danise, dirigente ad interim del servizio fitosanitario regionale - contro nemici che arrivano da lontano e sono pronti a invadere boschi, giardini, frutteti, come il punteruolo rosso, il cinipide del castagno e la temibile aromia bungii". Il primo fronte aperto è quello di evitare l'ingresso in Campania di piante o frutti contaminati. A vigilare sono gli uffici ai porti di Napoli e Salerno, ma anche, su chiamata, negli scali di Torre Annunziata, Castellammare di Stabia e all'aeroporto di Capodichino. "Ogni importatore - spiega Raffaele Griffo, uno dei responsabili del servizio fitosanitario della Regione - deve per legge segnalare la presenza di piante nel carico. A quel punto la dogana manda la documentazione al servizio fitosanitario che attraverso i suoi ispettori fa una valutazione dei rischi fitosanitari e dispone l'apertura del container per l'ispezione dei vegetali e l'eventuale raccolta dei campioni per il laboratorio fitopatologico regionale". La ricerca è attenta, segue gli standard europei e può svolgersi anche in collaborazione con l'università di agraria di Portici o con il Cnr. Se la pianta è infetta, viene respinta ma si può anche arrivare a distruggerla sul posto. Il cuore dei controlli si svolge al laboratorio fitopatologico regionale di Napoli diretto da Paola Spigno, che ha antiche radici accademiche e che dall'inizio degli anni '90 è stato assorbito dalla Regione Campania che ha varato la nuova e più moderna sede di via Don Bosco. Qui lavorano sette addetti specializzati nelle branche della fitopatologie, tra cui le piante aliene, filone su cui c'è la massima attenzione dell'Unione Europea che sta varando una normativa specifica in materia con una stretta in vista per le importazioni.
    Una stretta considerata necessaria dagli esperti che hanno verificato come negli ultimi decenni in Campania hanno attecchito e ormai prosperano piante aliene all'ecosistema come la robinia pseudoacacia, che dal Nordamerica ha "invaso" le pendici del Vesuvio, o la lattuga d'acqua che dal Sudamerica ha preso possesso di ampie porzioni dei corsi d'acqua del litorale domizio.
    "Il laboratorio - spiega Bruno Danise - ospita anche stage dell'università di agraria di Portici e attira giovani ricercatori anche da altri atenei italiani, come quello di Pisa". Il servizio fitosanitario è aperto 24 ore su 24 anche per le segnalazioni dei cittadini e degli agricoltori che possono scrivere a servizio.fitosanitario@maildip.regione.campania.it.
    Quando arriva la mail scatta una prima valutazione degli esperti "che possono fornire una consulenza online - spiega Griffo - oppure, nei casi più gravi, andare a controllare di persona".
   

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