Expo in Valle d’Aosta, il fascino dell’enogastronomia

Le eccellenze del territorio in un percorso espositivo ad hoc

Redazione ANSA

AOSTA - Ospitalità, comunità e celebrazione della vita: il cibo è il filo conduttore del percorso culturale “Expo in Valle d’Aosta. Le eccellenze del territorio raccontate con i linguaggi della modernità” realizzato al Museo archeologico di Aosta da Expo Vda. Per rappresentarlo al meglio una collezione di “quadri d’autore” narra le eccellenze del territorio. Un racconto di sapori unici, frutto irripetibile di una particolare localizzazione geografica, della qualità delle materie prime e di tecniche di produzione antiche. E’ così che nella sala “I grandi classici” i prodotti di Denominazione di origine protetta (Dop) sono raffigurati su tela: colori caldi, paglia e legno, per restituire la dimensione autentica di Fontina, Valle d’Aosta Fromadzo (formaggio di latte vaccino e piccole quantità di latte caprino), Vallée d’Aoste Jambon de Bosses (prosciutto crudo stagionato in quota) e Vallée d’Aoste Lard d’Arnad (lardo aromatizzato con spezie di montagna).
Ma accanto ai Dop prendono forma altre celebri produzioni della Valle d’Aosta: il genepì che nasce grazie alle erbe alpine, le cinque varietà di miele, i formaggi caprini delle giovani aziende locali, la mela, il frutto più diffuso in Valle d’Aosta, la Toma di Gressoney, un formaggio che racconta la storia di un popolo, i gusti ‘forti’ che caratterizzano la Motsetta, il pane nero e i dolci, che richiamano l’abitudine ancestrale di condividere l’uso del forno di villaggio.
Nella sala “Latte: il bianco che ci nutre” si approfondisce la conoscenza dei pascoli e delle produzioni casearie, con tanto di ricostruzione di una stalla e di una mucca di razza valdostana: il suo latte è la base di formaggi di qualità, come la Fontina. All’interno dello spazio “La magia della trasformazione” un percorso interattivo e sensoriale permette di conoscere e apprezzare i piatti come la Favò, la Seupa à la Vapelentse e la trota aromatizzata al burro, vivendo una “tavola di emozioni” grazie all’aiuto dei giovani chef dell’Istituto professionale regionale alberghiero. La viticoltura eroica è protagonista nella sala “I vini delle terre alte”, dove trovano spazio le Doc della Valle d’Aosta: una storia iniziata nel 1971 con il Donnas, prima Doc della Regione, e che prosegue nei giorni nostri con prodotti che riscuotono sempre più apprezzamenti. Come dimostra il successo di tante aziende del territorio, i frutti della terra possono diventare creazioni uniche. Ne sono esempi le giacche in lana di pecora Rosset, i cosmetici naturali, la stoffa in canapa e le birre artigianali esposte nella sala “Una finestra sulla creatività”.
Il percorso espositivo è allestito al Museo archeologico regionale di Aosta, al civico 12 di piazza Roncas. Lo si può visitare fino al 20 novembre dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18 (chiuso il lunedì). L’ingresso è libero. Per approfondimenti: www.expovda.it

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