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In Arizona il Grande Fratello nel... cactus!

In Arizona il Grande Fratello nel... cactus!

Telecamere e rilevatori velocità nascosti nelle piante grasse

ROMA, 26 maggio 2015, 12:55

Redazione ANSA

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In Arizona il Grande Fratello nel... cactus! - RIPRODUZIONE RISERVATA

In Arizona il Grande Fratello nel... cactus! - RIPRODUZIONE RISERVATA
In Arizona il Grande Fratello nel... cactus! - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Paradise Valley, in Arizona, sta per diventare un luogo da incubo per gli automobilisti. Le autorità locali hanno deciso di installare telecamere e rilevatori di velocità dentro finti cactus. I sistemi di rilevamento, non segnalati da cartelli, sono progettati per sanzionare i veicoli che superano i limiti di velocità o non rispettano il rosso ai semafori. Non è tutto: gli occhi elettronici nascosti nelle piante grasse rilevano le targhe dei mezzi che percorrono le principali arterie cittadine e verificano, in tempo reale, che queste non siano false, non appartengano ad auto rubate o a veicoli ricercati. L'entrata in funzione dei primi sei cact-eye è prevista per il 16 giugno, seguiti a breve da altre quattro "piante" elettroniche.

Il Grande Fratello nel cactus non era stato inizialmente notato dalla cittadinanza di Paradise Valley, in quanto lo stesso tipo di mimetizzazione è da tempo utilizzato per una ventina di ripetitori di cellulari. Quando la televisione locale, Fox 10, ha spiegato quale fosse il vero scopo delle ulteriori installazioni, nella piccola cittadina dell'Arizona e sulla piazza virtuale di Facebook è scoppiata la polemica del cactus. Il precedente sindaco Mayor Scott LeMarr ha chiarito a Fox 10 che, a suo tempo, "il sistema di scansione elettronica delle targhe era stato deliberato per migliorare la sicurezza della comunità". Per placare sul nascere qualunque contestazione circa i costi, ha spiegato che questi dispositivi sono stati finanziati dalla donazione di un privato: "un meritevole cittadino che ha voluto aiutare il dipartimento di polizia a ridimensionare il livello della criminalità". Infine, per quanto concerne la privacy violata, LeMarr ha sottolineato che "il sistema è stato programmato per mantenere memorizzate le informazioni per soli sei mesi ". Il dirigente dell'amministrazione locale Kevin Burke, nel tentativo di calmare le acque, ha poi chiarito che la mimetizzazione è stata scelta "per motivi paesaggistici". (ANSA)

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