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Grecia: l'Ue si prepara a trattare, Tsakalatos ministro Finanze

Grecia: l'Ue si prepara a trattare, Tsakalatos ministro Finanze

Dombrovskis, non in discussione stabilità dell'euro

06 luglio 2015, 19:42

Redazione ANSA

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Grecia: l 'Ue si prepara a trattare, Tsakalatos ministro Finanze © ANSA/EPA

ATENE - La giornata in Grecia si apre a sorpresa con le dimissioni di Varoufakis all'indomani della netta vittoria dei no (61,3 contro 38,7%) al referendum. Intanto Tsipras confida in un accordo. "Manda la Grecia contro un muro" ha detto la Merkel subito dopo i primi risultati. Oggi la cancelliera incontrerà Hollande, mentre in Italia Renzi rifletterà sul voto con il ministro Padoan. 

 

Dopo l'annuncio dell'esito del referendum che ha visto la vittoria del no, scrive Varoufakis nel suo blog annunciando le dimissioni, ''presto lascerò'' l'incarico saputo che alcuni ministri all'interno dell'Eurogruppo abbiano ''una preferenza per la mia assenza dal meeting''. ''Considero un mio dovere'', scrive ancora il ministro non ostacolare l'intesa e aiutare il premier Alexis Tsipras nel suo tentativo di arrivare ad una intesa con l'Eurogruppo.

 

TSAKALATOS NUOVO MINISTRO DELLE FINANZE - Euclid Tsakalotos, capo della squadra negoziale ellenica, sarà nominato nuovo ministro delle Finanze al posto di Varoufakis. Lo riferisce l'emittente greca Skai tv. Euclid Tsakalotos, classe 1960, è nato a Rotterdam, e come il suo predecessore Yanis Varoufakis, è un economista che ha studiato principalmente all'estero, in particolare a Oxford. Membro del comitato centrale di Syriza, deputato dal 2012, è docente di economia all'Università di Atene. E' tornato a vivere in Grecia solo nel 1993, e ha un lieve accento straniero quando parla greco. Tsakalotos, al pari di Varoufakis, usa molto twitter, e ritiene che il debito greco - da ristrutturare - sia al cuore della crisi ellenica. Presenta i suoi argomenti in maniera meno effervescente del dimissionario Yanis, ma non è meno drastico e radicale nella critica delle ricette economiche liberiste che hanno creato la crisi finanziaria mondiale.

 

DOMBROVSKIS, NON IN DISCUSSIONE STABILITÀ EURO - "La stabilità dell'eurozona non è in discussione": lo ha detto il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis. La Commissione Ue "rispetta la scelta democratica" della Grecia, ma "non c'è una facile via d'uscita" ed anche se l'esecutivo Ue è "pronto a continuare a lavorare" con la Grecia "non può andare avanti senza un mandato dell'eurogruppo", ha aggiunto. "Il 'sì' avrebbe dato un segnale positivo" mentre "il 'no' rende le cose più complicate" perché "c'è distanza tra la Grecia e gli altri paesi dell'eurozona".

 

DIJSSELBLOEM, VOGLIO RESTI IN EURO,VEDIAMO SE ACCADE - Restare nell'euro continua ad essere "un obiettivo dei greci ed anche il mio, ma dobbiamo vedere se succederà": lo ha detto il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem entrando al Parlamento de L'Aja. Il presidente ha ribadito che "non ci sono facili soluzioni", perché sono ancora necessarie misure dure per la Grecia, e "se il Governo e la popolazione le rigettano, allora entriamo in un terreno molto difficile".

 

TUSK, SUMMIT PER DISCUTERE POSSIBILI PASSI AVANTI - "Dopo il referendum credo che dovremmo incontrarci urgentemente al più alto livello politico per discutere sulla situazione e sui possibili passi avanti". Lo scrive il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, convocando l'Eurosummit di domani. "Ho anche invitato al summit il presidente della Bce Mario Draghi e quello dell'Eurogruppo Jerom Dijsselbloem".

 

 

 

 

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