Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Pediatra accusato abusi su 11 bambini

Pediatra accusato abusi su 11 bambini

Fermato nel 2014 per un caso,da indagini altre vittime e sevizie

MILANO, 15 aprile 2015, 13:01

di Igor Greganti

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Un pediatra che lavorava in una clinica di Milano avrebbe abusato di undici bambini, tutti minori di 14 anni e uno anche di appena 2 anni, nell'arco di oltre dieci anni. E' il quadro sconcertante che è emerso da un'inchiesta condotta dagli agenti del commissariato Lorenteggio e della Squadra mobile e coordinata dal procuratore aggiunto Pietro Forno e dal pm Cristian Barilli.

A fine maggio dello scorso anno, il pediatra, Maurizio L., 55 anni e residente nell'hinterland milanese, era stato fermato con le accuse di violenza sessuale su un bambino di 12 anni, produzione e detenzione di materiale pedopornografico e stalking per aver tempestato di sms la sua giovane vittima (l'inchiesta era partita proprio da una denuncia dei genitori per atti persecutori). In questi mesi, però, le indagini sono proseguite con rogatorie anche in Svizzera, dove l'uomo, difeso dal legale Fabio Liotta, aveva una casa, e con le analisi di una serie di filmati sequestrati e nei quali si vedevano bimbi costretti a subire atti sessuali e "sevizie". E proprio da quelle immagini gli investigatori sono risaliti alle identità delle altre dieci vittime. Così il medico, il quale, benché avesse alle spalle un richiamo disciplinare e una condanna definitiva per detenzione di materiale pedopornografico, continuava ad esercitare, è finito a processo con rito abbreviato per una lunga lista di imputazioni davanti al gup di Milano Giuseppe Gennari. L'uomo, tuttora detenuto, tra il 2003 e il 2014, come si legge negli atti dell'inchiesta, avrebbe costretto bambini "in età preadolescenziale", con problemi comportamentali perché cresciuti in famiglie problematiche, a subire violenze sessuali nell'ambito di "rituali asseritamente 'esclusivi'". Con i piccoli, infatti, il medico "instaurava rapporti confidenziali anche mediante attribuzione di nomignoli quali 'cioccolatino magico', 'folletto', 'cherubino'" e poi "denigrava" i loro genitori e induceva i bimbi a compiere atti sessuali, chiedendo loro di mantenere il "segreto". E diceva loro anche che alcuni suoi piccoli pazienti "che avevano interrotto prematuramente le sue 'terapie'" si erano poi suicidati. "Non si interrompe mai... un percorso con lo specialista senza pagarne le conseguenze", scriveva ad una delle sue vittime in un sms. Dalle indagini, inoltre, è venuto a galla che il pediatra avrebbe anche abusato di un "bambino non compiutamente identificato dell'età di circa 1-2 anni" e avrebbe anche filmato quelle violenze. Il medico, che si era anche "abusivamente attribuito la qualifica di psicologo", avrebbe poi portato uno dei bimbi in un parco divertimenti e avrebbe passato la notte con lui in un hotel. Ieri la sua difesa ha cercato di giocare la carta del rito abbreviato condizionato ad una perizia psichiatrica, ma il gup non ha accolto l'istanza. Il prossimo 23 giugno la parola passerà al pm per la richiesta di condanna.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza