(di Anna Maria Danese)
(ANSA) - ANCONA, 16 APR - E' tornata dalla mamma biologica
per stare definitivamente con lei, in un centro di accoglienza a
Fano (Pesaro Urbino), la bimba di due anni e mezzo che la madre,
una suora ora tornata allo stato laicale, non riconobbe alla
nascita per poi, poco più di due mesi dopo, cambiare idea. Un
diritto, quello al ripensamento, che le è stato riconosciuto da
una sentenza della Cassazione. La piccola è vissuta fino ad oggi
con una coppia del Maceratese, che oggi aspettava il suo
ritorno.
Un provvedimento del Tribunale dei minorenni, infatti,
stabiliva che la bambina sarebbe rimasta con la mamma naturale
almeno fino ad oggi, data fissata per il deposito delle
osservazioni del consulente psicologo. Ma nel frattempo sarebbe
stato emesso un altro provvedimento per il suo definitivo
ritorno dalla donna, e i genitori affidatari, anzi,
'collocatari' secondo la legge, l'hanno attesa invano. Ora
potranno rivedere la bimba solo se la madre vorrà farli
incontrare di nuovo.
La piccola sarebbe dovuta tornare mercoledì scorso da papà e
mamma affidatari, ma poi il rientro era slittato in
considerazione della manifestazione che si è svolta sabato ad
Ancona, promossa dal Comitato 'Nati dal cuore'. Oltre 200
persone avevano manifestato pacificamente davanti al Tribunale
dei minorenni per sollecitare un percorso "più tutelante" per la
minore. Uno dei punti di raccolta da cui partire per raggiungere
il capoluogo era proprio nei pressi della casa della coppia.
Secco il commento dei loro legali sull'esito della complessa
vicenda: "Non sappiamo nulla. I genitori collocatari non sanno
nulla. Cosa dicono? Hanno finito le parole", ha detto l'avv.
Alessandra Perticarà, secondo cui c'è stata un'accelerazione
rispetto ai tempi previsti per il riavvicinamento definitivo. La
Cassazione "non è entrata nel merito, e noi abbiamo sempre
sostenuto - afferma il legale - che il programma degli incontri
andava fatto da capo. A nostro parere è stato sottovalutato
l'interesse della minore, e non c'è stata una valutazione più
duratura delle capacità genitoriali" della mamma naturale.
L'ultima carta che giocheranno è quella della revocazione della
sentenza "per motivi tecnici".
Per il resto, tutto sembrerebbe affidato al buon senso e allo
spirito di collaborazione tra le 'parti' in causa. L'ex suora,
poco più che 40enne, congolese, rimase incinta dopo aver subito
violenza da un sacerdote suo connazionale. (ANSA).