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Nautica: salone Genova,timidi segnali ripresa

Polemiche su controlli Gdf; Matteoli, a volte senza equilibrio

02 ottobre, 18:57
SCIOPERO E BLOCCHI PER L'NNAUGURAZIONE DEL SALONE NAUTICO DI GENOVA SCIOPERO E BLOCCHI PER L'NNAUGURAZIONE DEL SALONE NAUTICO DI GENOVA

(di Cristina Re) (ANSA) - GENOVA, 2 OTT - La crisi economica (-31% fatturato in due anni), i primi timidi segnali di ripresa, la scarsita' di risorse ma anche un po' di ottimismo: questo lo scenario su cui si e' aperto oggi il 50/mo salone nautico internazionale di Genova, inaugurato dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti Altero Matteoli: 1.400 espositori, 2.300 barche, il 60% delle quali inferiori ai 10 metri (30 le 'navi da diporto',oltre i 24 metri). Un'inaugurazione nel segno dell'ottimismo quella di oggi, in cui e' tornato pero' alla ribalta un tema che ha segnato l'estate del mondo dei diportisti: quello dei controlli fiscali.

Controlli necessari, ha sottolineato Matteoli, secondo cui il ruolo della Guardia di Finanza e' ''essenziale'', ma che hanno registrato, in alcuni ''singoli episodi'', la mancanza di ''un giusto equilibrio''. Su questo aspetto si e' soffermato anche Anton Francesco Albertoni, presidente di Ucina, la Confindustria della Nautica: ''E' giusto eseguire controlli e sanzionare chi non rispetta le regole ed ancor piu' giusto e' abbattere l'evasione, ma va fatto con norme chiare soprattutto omogenee in ambito europeo''.

Ma e' lo scenario economico a richiamare la maggiore attenzione: nell'ultimo biennio il fatturato globale della nautica ha subito una contrazione del 31%. Le risorse sono finite, ha detto il presidente di Ucina: ''quelle economiche, quelle intellettuali, quelle umane''. Con una metafora calcistica, Albertoni ha rilanciato la palla nella ''meta' campo del governo che ha tutti gli strumenti di agire''. Matteoli ha raccolto la metafora rispondendo che ''in campo giocano gli imprenditori'', il governo ''non puo' che fare l'arbitro e ha l'obbligo di fare in modo che questi possano muoversi senza vincoli''.

La mancanza di posti barca, e' sicuramente uno dei vincoli alla crescita: ''I cugini transalpini - ha ammesso il ministro - pur avendo meno chilometri di costa dell'Italia, hanno il doppio di ormeggi''. Ma in controtendenza il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, ha osservato che in dieci anni i posti barca in Liguria (che sono il 25% di tutta Italia) sono passati da 14 mila a 25 mila ed e' ora di porre dei limiti alla proliferazione dei porti turistici.

Si dovra' risolvere, ha detto il ministro, il tema della semplificazione delle procedure a cominciare da una gestione piu' corretta delle conferenze dei servizi. Un altro problema ancora non risolto e' quello dei canoni demaniali che trova un forte limite nella legge finanziaria 2007 e sul quale Matteoli si e' impegnato ad adoperarsi. ''Il Governo - questa e' stata la promessa del ministro - non si tirera' indietro per sostenere e contribuire al rilancio della nautica''. E' un settore, del resto, che, con 2,5 miliardi di euro prodotti direttamente e altri 5 miliardi dipendenti dal turismo di settore rappresenta il 20% del cluster marittimo ed e' una delle eccellenze italiane a livello internazionale.

Numero che fanno dire ad Albertoni ''quando le risorse sono poche ha senso investire dove vi sono maggiori possibilita' di sviluppo'''. E quindi piu' attenzione alla nautica, non in termini di risorse ma in ''attenzione, lavoro e innovazione legislativa''. (ANSA).

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