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Angelo Izzo alla moglie, non ho ucciso io Rosaria Lopez

La rivelazione in una lettera aperta della donna all'uomo accusato del massacro del Circeo e di Ferrazzano

"Così come lo hai detto a me, devi trovare il coraggio di dirlo anche in un'aula di tribunale: non ho ucciso Rosaria Lopez". È quanto scrive la moglie di Angelo Izzo, Donatella Papi, in una lettera aperta al marito che sconta due ergastoli nel carcere di Velletri per il massacro del Circeo e per quello di Ferrazzano: nel 1975 fu uccisa Rosaria Lopez, nel 2005, in Molise, morirono Maria Carmela e Valentina Maiorano.

Stando a quanto afferma la Papi, che ha sposato Izzo in carcere nel 2009, lui le avrebbe più volte confidato di non essere l'autore dei delitti per i quali è stato condannato e per i quali è reo confesso. "Io ti ho sposato solo per una ragione - scrive la donna -: perché tu trovassi il coraggio di parlare. Non puoi restare lì, tutta la vita dietro le sbarre, per cose che non hai fatto. E soprattutto se tu non hai ucciso Rosaria Lopez devi dirlo. Come lo hai detto a me, con quelle stesse parole. Non c'è nessun agente segreto, sei solo Angelo Izzo". Nella lettera la Papi invita dunque il mostro del Circeo a tornare sui suoi passi. "Io non ho ucciso Rosaria Lopez. Io non ho ucciso mai. Come volevi scrivere al Capo dello Stato. Devi farlo. Poi vivere, morire, non importa, ma sei libero, libero da un inganno che ha tradito la vita tua, la mia, della tua famiglia, della nostra età, di una intera nazione".

E conclude: "Parla, dì quello che sanno tanti perché su di te si è incardinato il più atroce inganno alla storia di un Paese. Sono quelle poche parole che hai dentro di te da anni e che hai scambiato con un'eterna prigione. Ma la tua vita, la mia vita ricomincia solo da qui, da quello che mi hai detto la prima volta che mi hai abbracciato: 'Ti aspettavo da tutta la vita, io non ho ucciso Rosaria Lopez'".

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