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Elena Ceste, per l'autopsia "nessun segno evidente di ferite"

La scomparsa e la morte della casalinga di Costigliole d'Asti sono ancora un mistero

Non presentano ferite evidenti i resti di Elena Ceste. Lo si apprende da fonti vicine all'inchiesta al termine dell'autopsia, eseguita questa mattina presso l'ospedale di Alba (Cuneo). Sono attesi nei prossimi giorni i risultati degli esami tossicologici e istologici.

Le cause della morte di Elena Ceste sono ancora un mistero. Così come è ancora un mistero il motivo dell'improvvisa sparizione di questa madre di quattro figli. La denuncia fu presentata il giorno stesso, il 24 gennaio, dal marito, Michele Buoninconti, a cui ieri i carabinieri di Canelli hanno notificato un avviso di garanzia per omicidio e occultamento di cadavere. "Un atto dovuto - spiega il procuratore capo di Asti, Giorgio Vitari - che serve a dargli la possibilità di essere tutelato nel corso dell'inchiesta che riguarda la morte della moglie", i cui resti sono stati trovati una settimana fa in un campo non lontano dalla sua abitazione di Costigliole d'Asti. L'uomo, più volte interrogato in questi mesi, ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento nella scomparsa della moglie.

Le spoglie di Elena Ceste, restituite dal terreno solo quando sono state urtate da una ruspa al lavoro in un canale, erano in condizioni così cattive che l'identificazione è stata possibile solo con il test del Dna.

"E questo me lo aspettavo...". Così Morena Deidda, l'amica del cuore di Elena Ceste, commenta su Facebook, i primi risultati dell'autopsia sui resti della donna. Sul social network, l'amica della mamma di Costigliole ha creato il gruppo 'Insieme per Elena, insieme per la verità', che ha raggiunto oltre 5mila iscritti. La donna ha voluto ricordare Elena Ceste anche sul suo profilo personale, dove ha postato la foto di un palloncino giallo con la scritta "Auguri Elena". "Non doveva andare così - il commento - che questo palloncino voli da te". Proprio oggi Elena Ceste avrebbe compiuto 38 anni".

NUOVO SOPRALLUOGO nel luogo in cui, una settimana fa, sono stati ritrovati i resti di Elena Ceste. In contemporanea all'autopsia, i carabinieri del comando provinciale di Asti agli ordini del tenente colonnello Fabio Federici, sono tornati in quel campo dell'Astigiano tra il fiume Tanaro e la ferrovia per Alba in disuso, a caccia di nuovi indizi utili alle indagini. Per effettuare i rilievi sono stati coinvolti anche i vigili del fuoco, che hanno 'nascosto' la zona delle operazioni con teloni bianchi utilizzati come schermi. Michele Buoninconti, il marito di Elena Ceste indagato per omicidio e occultamento di cadavere, ha lasciato in auto la sua casa di Costigliole d'Asti, poche centinaia di metri dal luogo del ritrovamento del cadavere, con i figli. Si tratta della prima volta in cui l'uomo lascia l'abitazione da quando, giovedì scorso è stato informato che quel corpo apparteneva alla moglie.

LA SCOMPARSA - "Mi aveva detto che non si sentiva bene e mi aveva chiesto che andassi a prendere i ragazzi a scuola", aveva detto il marito denunciandone la scomparsa. Da casa, Elena non aveva preso nulla, nemmeno il telefonino cellulare e la giacca. E l'auto era rimasta parcheggiata in cortile. Mentre i carabinieri indagavano, preghiere, veglie, fiaccolate e appelli su Facebook si intrecciavano alle voci, alle supposizioni, alle dicerie, alle incursioni dei mitomani. C'era chi parlava di litigi, di ricatti, di relazioni con altri uomini, chi chiamava in causa una misteriosa donna gelosa, chi pensava che Elena fosse andata a Tenerife e chi si era convinto che si fosse rinchiusa in un convento di clausura: in particolare, nel monastero della Beata Vergine della Spina, non lontano da Costigliole. Morena Deidda, l'amica del cuore, scrive su Facebook: "Ora non è il momento di piangere. Ora dobbiamo far tremare chi ti ha fatto del male. Io sarò il suo incubo... il desiderio di giustizia è troppo forte...". Sui social network, intanto, continuano a comparire messaggi di internauti convinti che il marito debba spiegare tante cose.

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