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Vogliono cambiare cognome le figlie di Vantaggiato, lo stragista di Brindisi

Nell'attentato del 2012 dinanzi alla scuola Morvillo Falcone morì Melissa Bassi,16 anni

Le due figlie di Giovanni Vantaggiato, il responsabile dell'attentato del 19 maggio 2012 dinanzi alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi, hanno presentato istanza al prefetto di Lecce per cambiare il cognome. La notizia è riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno. Nell'attentato morirono la 16enne Melissa Bassi e un'altra decina di studentesse rimase ferita. La richiesta di Veronica e Serenella Vantaggiato, rispettivamente di 38 e 36 anni, è affissa all'albo pretorio del Comune di Lecce dove una delle due risiede. Nella domanda non è precisata la motivazione. Le donne, a quanto riportato, non prenderanno il cognome della madre, Marchello.

Non sono mai andate in carcere a trovare il padre, Giovanni Vantaggiato, le due figlie Veronica e Serenella, che hanno ora deciso di cambiare il cognome. Da qualche tempo - a quanto riferisce all'ANSA l'avvocato di Vantaggiato, Franco Orlando - sono solo le due sorelle a mantenere con lui qualche contatto, in forma epistolare. Nessun incontro da parte di Vantaggiato con la moglie da più di un anno e neppure con le due figlie che vivono l'una a Lecce e l'altra a Copertino (Lecce), il comune in cui risiedeva l'intera famiglia.
    A quanto si apprende, i famigliari stretti di recente non hanno provveduto al sostentamento in carcere del 70enne che è condannato all'ergastolo in primo grado e che attende di essere giudicato dinanzi alla Corte d'Assise d'Appello di Lecce nel secondo grado di giudizio sulla strage di Brindisi. Il processo ha avuto inizio con un rinvio per l'astensione degli avvocati del foro di Lecce il 17 marzo scorso. E' aggiornato al prossimo 5 maggio. Vi è anche un altro procedimento, per calunnia, che riguarda Giovanni Vantaggiato e la moglie Giuseppina Marchello, imputati in concorso per aver attribuito una condotta illecita al maresciallo dei carabinieri Sebastiano Fiorita, che è parte offesa. L'udienza preliminare è fissata per il 5 giugno prossimo dinanzi al gup Maurizio Saso. A chiederne il rinvio a giudizio è stato il pm Milto Stefano De Nozza. I due coniugi avevano accusato Sebastiano Fiorita ritenendolo complice della truffa da 343.000 euro, per la quale è stato condannato l'imprenditore di Torre Santa Susanna (Brindisi), Cosimo Parato, vittima di un attentato dinamitardo poi confessato da Vantaggiato. L'inchiesta a carico del maresciallo fu archiviata. 
   

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