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Sardo, da giurato premio solo livore e illazioni

Sardo, da giurato premio solo livore e illazioni

PALERMO, 28 agosto 2014, 18:08

Redazione ANSA

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Il giornalista e scrittore Carmelo Sardo, autore con il killer di mafia Giuseppe Grassonelli del libro "Malerba", replica alle dichiarazioni di Gaspare Agnello, il giurato del Premio Racalmare-Leonardo Sciascia che si è dimesso in polemica con la decisione di inserire l'opera tra i finalisti del concorso letterario affermando di "avere notato qua e là punte di malcelato inspiegabile livore". Il fatto di attribuire la paternità del libro al solo Giuseppe Grassonelli, secondo l'altro autore "è chiaramente un'illazione che gli è servita per giustificare poi la sua contestazione. Sarebbe bastato che mi chiamasse per chiedermi come e perché sia stato scritto a quattro mani e gliel'avrei banalmente spiegato". Sardo contesta inoltre il fatto che per Agnello un libro come "Malerba" non possa essere tra i finalisti del premio perché offenderebbe la memoria delle vittime e non sarebbe gradito a Sciascia: "Questo - ribatte - fa denotare da un lato una scarsa comprensione del testo, del suo valore e del suo messaggio, dall'altro una scarsa conoscenza della personalità di Sciascia, dell'attenzione che poneva ai temi legati alla giustizia, alle condanne e al recupero, tanto da far sospettare a chiunque abbia letto i suoi libri e ne conosca filosofia e pensiero che uno come Sciascia sarebbe anzi stato portato ad accogliere di buon grado che un libro come 'Malerba' fosse scelto tra i finalisti di un premio alla sua memoria". Il presidente della giuria di selezione del premio Racalmare, Gaetano Savatteri, rivendica infine la scelta dei tre libri finalisti "condivisa da tutta la giuria, compreso Agnello", annunciando che le ragioni verranno spiegate nel corso della conferenza stampa che si svolgerà domani al Palazzo dei Normanni di Palermo, alla presenza degli autori.
   

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