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Claps: le tappe più significative della vicenda

Da scomparsa ragazza a condanna definitiva Restivo

Queste le date più importanti della vicenda relativa all'omicidio di Elisa Claps, conclusa con la condanna definitiva a 30 di reclusione per Danilo Restivo: 12 settembre 1993: e' domenica, intorno alle ore 12.45 si perdono le tracce della studentessa potentina di 16 anni.
 

10 settembre 1994: per false dichiarazioni viene arrestato Danilo Restivo, il ragazzo di 21 anni, che per ultimo ha incontrato la studentessa nella chiesa della Santissima Trinita' di Potenza.
6 ottobre 1994: un vigile urbano di Policoro (Matera) dice che Elisa si trova in Albania, ma dopo pochi giorni sfuma la ''pista albanese''.
7 marzo 1995: Restivo viene condannato per false dichiarazioni.
11 maggio 1999: su un sito voluto dalla famiglia, arriva un falso messaggio scritto da Elisa, che raccontava di trovarsi in Sudamerica. Gli investigatori scoprono che l'ha scritto Restivo.
12 novembre 2002: in Inghilterra, una sarta, Heather Barnett, viene uccisa e seviziata. Scotland Yard indaga per omicidio Restivo (vicino di casa della donna) che si e' trasferito a Bournemouth.
14 settembre 2009: gli agenti inglesi sono a Potenza per interrogare alcune persone coinvolte nel caso Claps.

17 marzo 2010: nella chiesa della Santissima Trinita' vengono trovati resti umani: sono di Elisa Claps. Ma il cadavere potrebbe essere stato scoperto già qualche tempo prima e il fatto taciuto.

20 maggio 2010: Restivo e' arrestato in Inghilterra e formalmente imputato per l'omicidio di Heather Barnett.

 

26 maggio 2010: Giovanni Di Stefano, il legale di Omar Benguit, l'uomo condannato all'ergastolo in Gran Bretagna per l'omicidio della studentessa coreana 'Oki', chiede al Tribunale di Bournemouth l'incriminazione di  Danilo Restivo anche per questo caso.

27 maggio 2010: La magistratura di Salerno dispone l'arresto di Restivo, ritenendolo responsabile dell'uccisione di Elisa Claps.

8 novembre 2010: Restivo compare davanti alla Crown Court di Winchester e si dice ''non colpevole'' per l'omicidio Barnett. 

   Il processo a suo carico viene fissato per il 4 maggio 2011.

9 marzo 2011: dalla superperizia dei Ris emerge che sulla maglia di Elisa Claps e' stato trovato il dna di Restivo.

13 aprile: arriva una nuova conferma dalla perizia dei Ris.
    Il dna trovato sulla maglia di Elisa Claps appartiene a Restivo ''al di la' di ogni ragionevole dubbio''.

18 aprile: a Salerno comincia l'incidente probatorio.
    Partecipa anche la madre di Elisa Claps, Filomena Iemma.
11 maggio: prima udienza davanti alla Crown Court di Winchester per l'omicidio Barnett. Restivo e' in aula.
13 maggio: la Procura di Salerno chiude le indagini preliminari per l'omicidio Claps. L'unico indagato e' Danilo Restivo.
3 giugno: la Procura di Salerno chiede il rinvio a giudizio per Danilo Restivo. L'accusa e' di omicidio volontario pluriaggravato 29 giugno: il Gup Elisabetta Boccassini accoglie la richiesta di rito abbreviato per Danilo Restivo 30 giugno: Danilo Restivo viene condannato all'ergastolo per l'assassinio di Heather Barnett il 12 novembre 2002 a Bournemouth nel Dorset. Lo decide il giudice inglese Michael Bowes.
2 luglio: a 18 anni dalla sua scomparsa, a Potenza in piazza don Bosco si svolgono i funerali di Elisa.
11 novembre 2011: Danilo Restivo e' condannato a 30 anni di reclusione al termine del processo a suo carico, con rito abbreviato. Poco dopo Restivo cambia difensori: al posto di Mario e Stefania Marinelli arrivano Alfredo Bargi e Marzia Scarpelli.
11 marzo 2013: Restivo arriva in Italia, in regime di estradizione provvisoria dalla Gran Bretagna, per partecipare al processo d'appello.
16 aprile: nel corso del processo di secondo grado, Restivo ribadisce la sua innocenza, porge le sue condoglianze alla famiglia Claps ed esprime il desiderio di ''poter portare dei fiori sulla tomba di Elisa''. La madre della vittima lascia l'aula. La Corte conferma la condanna a 30 anni di reclusione.
23 ottobre 2014: Ultimo atto in Cassazione: la Suprema Corte esclude l'aggravante della crudeltà, ma conferma la pena di 30 anni di reclusione. La sentenza diventa così irrevocabile.
    Resta in piedi un altro processo: quello, in corso in primo a Potenza, sul giallo legato al ritrovamento del cadavere della studentessa potentina. 
   

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