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'Via l'amianto dai luoghi di vita e lavoro', l'appello Ona da Rieti

Bonanni a Regione Lazio: rappresentanza vittime in commissione

“Amianto nelle scuole, nelle caserme, negli ospedali e negli altri luoghi di vita e di lavoro: come affrontare il problema?”: se ne è discusso presso l’aula consiliare del Comune di Rieti nel convegno organizzato dall’Osservatorio nazionale amianto (Ona) onlus, moderato dalla giornalista Valentina Renzopaoli e a cui è intervenuto tra glia altri l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Ona, il quale ha reso pubblici i dati che riguardano la presenza di amianto nel Lazio e l’impatto sulla salute: circa 500 di decessi per patologie asbesto correlate (tra mesotelioma, tumore al polmone e altra patologie causate dall’amianto.

Nel corso della conferenza sono intervenuti anche Giampiero Cardillo, componente del comitato tecnico scientifico dell’Ona; Alessandro Corneli, già professore di geopolitica presso la Iulm di Milano; Giovanni Palladino, segretario politico de I popolari liberi e forti; Antonio Dal Cin, finanziere in congedo affetto da patologia asbesto correlata e coordinatore dei finanzieri esposti e vittime dell’amianto dell’Ona; Carla Zorzetti, coordinatore del comitato Vigili del fuoco esposti e vittime dell’amianto; Nicola Panei, componente del direttivo nazionale Ona; Ennio Pietrangeli, coordinatore ufficio tecnico-operativo Ona; Gabriella De Matteis, responsabile Uo Statistica sanitaria Ausl Rieti.

Bonanni ha illustrato la vicenda relativa ad alcuni siti lavorativi ubicati nel reatino, "presso i quali vi era esposizione ad amianto di tutti i dipendenti, con conseguente rischio morbigeno"; l’attività dell’associazione nel Lazio e nel resto d’Italia: assistenza sia sotto il profilo della diagnosi precoce che della terapia e cura, per cui l’associazione ha chiesto l’operato di medici volontari, quali Luciano Mutti, che in modo del tutto gratuito rendono consulenza ed assistenza ai pazienti, oltre al Dipartimento di assistenza legale, cui si può accedere tramite semplice richiesta, anche per coloro che non sono iscritti all’associazione.

Bonanni ha pure sollevato perplessità in ordine alla proposta di legge della maggioranza in Regione Lazio, in quanto "si affronta il problema amianto solo attraverso la promozione della 'sostituzione delle coperture contenenti amianto con coperture dotate di pannelli solari fotovoltaici' e si fa riferimento ad un fondo 'per le politiche di sostegno' senza alcuna indicazione dei fondi che la Regione renderebbe disponibili, e soprattutto con la generica indicazione dell’istituzione di uno 'sportello amianto', e per la 'bonifica di piccoli quantitativi di amianto' fa riferimento a 'contributi a fondo perduto' anche qui in modo assolutamente generico e farraginoso". 

"La proposta di legge della maggioranza in Regione si limita ad istituire una commissione della quale farebbero parte rappresentanti designati dalla politica, dall’Arpa, il direttore dell’Ausl di Viterbo, il direttore del Cor Lazio, un rappresentante dei dipartimenti di Prevenzione e due esperti designati dalla Giunta regionale, senza alcun rappresentante delle associazioni delle vittime. Ciò è inaccettabile - dichiara Bonanni -, perché inaccettabile è l’appalto alla politica: perché pure i componenti designati dall’Arpa e dalle Asl rispondono sempre ad un vertice nominato dalla politica. Anche lo stesso Piano regionale amianto è del tutto errato e fuori luogo, in quanto non tiene conto della necessità di una prevenzione primaria, che si sostanzia nella necessità di ammodernare le strutture, rendendole così più efficaci ed efficienti e al tempo stesso risolvere il problema amianto. Le linee legislative del Piano regionale amianto della Regione Lazio, anche se trovassero approvazione non risolverebbero affatto il problema amianto".

L’Associazione ha quindi reiterato l’appello sia al presidente che a tutti i rappresentati istituzionali della Regione Lazio "affinché il problema amianto si affronti in modo serio e costruttivo e senza demagogia politica. Ci attendiamo che le scuole vengano bonificate, che gli ospedali vengano bonificati, che i luoghi di lavoro vengano bonificati, al fine di arrestare questa vera e propria epidemia".

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