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Germanwings: Lubitz, lo schianto e le analisi delle scatole nere

150 i morti nell'incidente dello scorso 24 marzo

Redazione ANSA ROMA

Barricato nella cabina di pilotaggio, Andreas Lubitz imposto' il pilota automatico su discesa rapida. Poi per tre, quattro volte di seguito modifico' i parametri per aumentare la folle picchiata contro la montagna. I dati della seconda scatola nera, trovata il 2 aprile, non lasciano piu' dubbi: il copilota dell'Airbus A-320 di Germanwings voleva fare una strage di passeggeri, distruggere l'aereo e uccidersi. Un'azione deliberata, insistita, rafforzata nonostante il terrore che si era impadronito dei passeggeri e i disperati tentativi del comandante di aprire o sfondare la porta della cabina.

I 150 morti dell'Airbus sono stati uccisi per un'azione "volontaria" ha confermato il Bea, l'ufficio inchieste e analisi che, alle porte di Parigi, sta studiando la seconda scatola nera dell'incidente del 24 marzo.

Lo studio della prima, trovata il giorno stesso della tragedia, aveva consentito di determinare che Lubitz si era chiuso in cabina dall'interno approfittando della momentanea assenza del comandante, impedendo a quest'ultimo di rientrare. L'analisi della seconda scatola nera, denominata Flight Data Recorder, conferma la ricostruzione degli ultimi minuti prima dello schianto dell'Airbus contro la parete rocciosa delle Alpi in Alta Provenza. In più, ha consentito di individuare diversi cambiamenti di parametri di volo del pilota automatico che Lubitz aveva innescato dopo essersi chiuso in cabina.

Era vivo e cosciente, operava affinche' l'aereo si distruggesse: "Da una prima lettura - si legge nel comunicato del Bea - emerge che il pilota ai comandi ha utilizzato il pilota automatico per far scendere l'aereo verso quota 100 piedi poi, a diverse riprese durante la discesa, ha modificato i parametri del pilota automatico per aumentare la velocit? dell'aereo in discesa". I lavori degli esperti sulla seconda scatola nera, ritrovata in un burrone, danneggiata dal fuoco, continuano per "stabilire la successione dei fatti precisi del volo" che avrebbe dovuto collegare Barcellona a Dusseldorf.

Il registratore di volo consentira' fra l'altro di stabilire con precisione la velocita' dell'aereo, i cambiamenti di altitudine, i giri del motore, i comandi e l'insieme dei dati di pilotaggio. Le identità delle 150 vittime non sono state ancora confermate.

IL GIALLO DEL VIDEO

Esiste davvero un video degli ultimi istanti di volo dell'A320 caduto la scorsa settimana sulle Alpi? Com'è possibile che dei giornalisti l'abbiano visto mentre gendarmi e giudici non ne sanno nulla? Il giorno dopo la rivelazione da parte di Paris Match e Bild del contenuto di una presunta registrazione degli attimi prima dello schianto del volo Barcellona-Dusseldorf di Germanwings, lo stupore lascia il posto a interrogativi e accuse reciproche. Gli inquirenti francesi si sono subito mostrati molto scettici sull'autenticità del video. Le informazioni diffuse dalle due testate, ha detto alla Cnn il tenente colonnello della gendarmeria Jean-Marc Menichini, sono "totalmente false" e "infondate", perché i dati contenuti nei telefoni cellulari rinvenuti sul luogo dell'incidente "non sono ancora stati esaminati". Le carte Sim ed eventuali schede di memoria, ha spiegato, devono essere inviate a un laboratorio specializzato, l'Istituto di ricerca criminale della gendarmeria nazionale di Rosny-sous-Bois, per l'estrazione e l'analisi dei dati. Dubbioso anche il procuratore di Marsiglia, Brice Robin, secondo cui "allo stato attuale delle indagini non esistono video dell'incidente", per quanto risulta alle autorità. "Nell'ipotesi in cui una persona disponga di un video del genere - ha aggiunto - ha il dovere di consegnarlo senza indugi agli inquirenti perché faccia parte dell'inchiesta".

Su Paris Match video gli ultimi secondi di volo

Paris Match e Bild, però, mantengono la loro versione. "Sono convinto che sia vero, abbiamo controllato e indagato. Siamo fiduciosi sulla nostra fonte, che è vicina al gruppo degli inquirenti", ha dichiarato il vicedirettore del magazine francese, Regis Le Sommier, intervistato nel Today Show di Nbc, precisando che la fonte avrebbe deciso di mostrare il video ai reporter "per provare l'esistenza di tale materiale, che è interessante per un numero di persone, incluse le famiglie delle vittime, ed è anche interessante per chi deve volare oggi". La redazione, ha precisato, non è in possesso di una copia del video, ma lo ha potuto visionare più volte. La scoperta è stata frutto di "un lungo lavoro di investigazione per trovare i contatti" e del passaggio per "diversi intermediari collegati con persone che lavorano sul campo", spiega dal sito di Paris Match il giornalista che firma il resoconto, Frédéric Helbert. Le immagini viste dai cronisti sul posto sono poi state sottoposte a "tutta l'equipe editoriale", che ha concordato nel giudicarle "perfettamente valide". Un'autodifesa a cui si aggiunge una frecciata agli inquirenti: "Se io ho il telefono cellulare del protagonista più importante della vicenda - dice Helbert - anche i gendarmi e le persone abilitate a lavorare su questo tipo di materiale devono averlo. E se non hanno ancora cominciato a lavorarci, sarebbe ora che lo facessero". Si dice "molto sicuro" dell'autenticità della registrazione anche il coordinatore della redazione del Bild online, Julian Reichelt, secondo cui anche se il video è "caotico e traballante" non ci sono dubbi sul fatto che sia stato girato nella cabina dell'A320 appena prima dello schianto.

LUBITZ IN VOLO, UNA DELLE PRIME VOLTE ALLA CLOCHE - VIDEO

 

Tentato suicidio pesa, ma decide medico  - Nell'immaginario collettivo, un pilota è una persona in perfetta forma, fisica e psichica. E i controlli periodici delle compagnie aeree dovrebbero dare questa garanzia. Secondo le regole dell'European Aviation Safety Agency, però, un precedente nel corso dell'esistenza, per depressione, anche grave, non costituisce di per sé un impedimento a chi voglia volare, per professione, nella vita. E anche chi avesse manifestato tendenze suicide, prima di iniziare la sua carriera, può essere riabilitato, a un certo punto, e arrivare a guidare un aereo di linea, se ritenuto guarito. È quello che sembra dimostrare, del resto, il caso del copilota di Germanwings, Andreas Lubitz, che ha provocato il disastro aereo delle Alpi. Se infatti un tentato suicidio, stando al regolamento, "squalifica il candidato", alla fine spetta comunque al medico la decisione sull'idoneità di volo, che va presa analizzando il singolo caso. La Lufthansa segue standard internazionali in proposito, e un regolamento europeo in materia, ha spiegato oggi una portavoce del ministero dei Trasporti a Berlino. Adesso toccherà alla magistratura, ovviamente, stabilire se tutte le regole siano state rispettate nel caso del ventisettenne che aveva stracciato alcuni certificati medici e che non avrebbe rivelato ai suoi datori di lavoro di avere problemi di salute per i quali i sanitari gli avevano prescritto diversi giorni di malattia. Ma è proprio nella normativa sulle condizioni mediche dei candidati all'idoneità al volo che si può trovare una prima spiegazione al fatto che alla guida dell'Airbus ci fosse un giovane sottoposto in passato a un trattamento psichiatrico per tendenze suicide. Nel paragrafo dedicato ai problemi psichiatrici dell'Acceptable Means of Compliance and Guidance Material Part-Med dell'Easa si legge: "Una singola azione autodistruttiva, o ripetute azioni di deliberato autolesionismo comportano la squalifica. Una dichiarazione di idoneità può essere considerata soltanto dopo una piena considerazione di un caso individuale e possono richiedere una rivisitazione psichiatrica o psicologica". Nello stesso capitolo, si prendono in considerazione "disordini psicotici", escludendo chi ne fosse affetto categoricamente "se non nel caso in cui si possa identificare inequivocabilmente una causa scatenante transitoria", che sia passata e "non ricorra" in futuro. Fra gli ostacoli che impediscono l'idoneità del pilota ci sono "i disordini organici mentali", a meno che non vi sia il parere favorevole di uno psichiatra; "l'assunzione di sostanze psicotrope"; e "malattie come schizofrenie, disturbi schizotipici e disturbi delusionali", rispetto ai quali si può essere riabilitati per il volo "solo se si ritenga che la diagnoasi iniziale sia stata sbagliata o poco accurata". Ache i disordini dell'umore costituiscono un impedimento all'idoneità, e anche in questo caso spetta allo specialista la valutazione, così come per i disordini della personalità. Nell'elenco presentato dalla normativa c'è anche il caso di chi assuma alcol o droghe: "disordini caratteriali" dovuti all'assunzione di sostanza del genere "con o senza dipendenza squalificano", si legge. Una licenza di idoneità può essere, in tal caso, "rilasciata soltanto dopo un periodo di due anni che documenti sobrietà e di libertà dall'uso della sostanza" 


"Per rispetto nei confronti delle vittime" del volo Germanwings precipitato nel sud della Francia, Lufthansa ha cancellato le celebrazioni previste per il sessantesimo anniversario della fondazione della compagnia. Lo rende noto la stessa Lufthansa. Al posto dell'evento inizialmente programmato per il 15 aprile, il gruppo parteciperà il 17 aprile nel duomo di Colonia alla commemorazione delle 150 vittime del disastro aereo, e trasmetterà la cerimonia anche per i suoi dipendenti.

Andreas Lubitz, il copilota del volo Germanwings schiantatosi sulle Alpi francesi, prima di iniziare la carriera professionale di pilota era stato classificato come ''a rischio suicidio'' ed era per questo in terapia. Lo ha reso noto la procura di Duesseldorf. Il trattamento psicoterapeutico era stato comunque concluso prima dell'inizio del percorso che lo ha portato alla licenza di volo professionale, ha precisato ancora il portavoce parlando durante un incontro con la stampa convocato in procura nella città tedesca.

Il certificato di idoneità attuale di Andreas Lubitz "è stato rilasciato nel 2014 dal centro aeromedico della Deutsche Lufthansa AG di Monaco". Lo ha detto all'ANSA il Luftfahrtbundesamt (Lba), l'istituto medico federale tedesco cui ieri Lufthansa aveva rimandato per le responsabilità circa l'idoneità al volo del co-pilota della Germanwings.

In centro volo Montabaur, Lubitz era 'normale' - "Non mi sono mai accorto di una cosa del genere. Mi è sempre sembrato un ragazzo assolutamente normale. Dei problemi di cui parla oggi la Procura non so nulla". Dieter Wagner, membro dell'Associazione di Volo LSC di Montabaur, racconta all'ANSA davanti agli aerei leggeri utilizzati dai giovani della zona, di aver conosciuto bene Andreas Lubitz . Era amico di mia nipote", aggiunge, ribadendo che nessuno all'Associazione, a suo avviso, sarebbe stato a conoscenza dei problemi psicologici del copilota di Germanwings. Un altro associato, Ernst Mueller, descrive gli alianti utilizzati dai giovani di Montabaur. Mostrandone uno bianco, a due posti, senza motore, l'uomo spiega: "su un modello come questo, se non proprio su questo aereo, ha imparato a volare Andreas Lubitz". Mueller racconta di aver smesso di volare da qualche anno a causa di una problema agli occhi, "non si può volare se non si è nelle condizioni giuste". Il ragazzo di cui tutti parlano oggi nel piccolo centro tedesco, lui non lo conosceva. "Sono troppo anziano, non conosco quelli così giovani", conclude prima di accingersi a riparare un piccolo mezzo di volo leggero nell'hangar che si trova a pochi chilometri dalla casa del pilota responsabile del disastro aereo di Germanwings.

"La passione di Lubitz era volare sulle Alpi". Lo ha raccontato all'ANSA Dieter Wagner, nel Centro volo di Montabaur, cittadina di origine del copilota di Germanwings responsabile del disastro. "Con l'Associazione - ha affermato l'uomo - abbiamo fatto delle escursioni sulle Alpi francesi. Lui era amico di mia nipote e volavano insieme". Nella missione in Francia con l'Associazione avrebbero sorvolato una zona a pochi chilometri da dove è avvenuto l'impatto dell'Airbus A320 con la montagna.

Dal paese d'origine di Lubitz, l'inviata ANSA Rosanna Pugliese ASCOLTA

 

MAI PIU' SOLI IN CABINA - Lufthansa ha aumentato le misure di sicurezza in volo: obbligatoria la regola della doppia presenza costante in cabina di pilotaggio. La misura è stata presa in accordo con l'autorità federale per il volo e le altre compagnie tedesche. Anche l'agenzia Ue per la sicurezza aerea (Easa) potrebbe raccomandare, a breve, la presenza di non meno di due membri dell'equipaggio nella cabina di pilotaggio dell'aereo durante il volo. Si apprende da fonti europee. Secondo ufficiali Ue "consultazioni sono in corso con gli Stati membri e gli stakeholders". Questo dopo quanto accaduto a bordo dell'Airbus di Germanwings, schiantatosi nelle Alpi francesi. Sull'on-line russo Sputnik International, che riprende la tv finlandese Yle Tv, si riporta la dichiarazione del presidente del consiglio di amministrazione di Easa, il finlandese Pekka Henttu, secondo il quale la decisione di prevedere sempre almeno due membri dell'equipaggio nella cabina di pilotaggio, sarà pubblicata venerdì. Secondo Henttu una delle due persone nel cockpit può essere un qualsiasi membro dell'equipaggio, incluso un assistente di volo. Attualmente il regolamento prevede che un pilota sia costantemente presente in cabina di pilotaggio, mentre il collega può uscire per "bisogni fisiologici" o motivi di servizio.

LA RICOSTRUZIONE DEL DISASTRO - L'analisi delle scatole nere non lascia dubbi. Andreas Lubitz si era barricato all'interno della cabina con l'intenzione di "distruggere l'aereo".. Ha lasciato il comandante fuori, ed ha lanciato l'airbus della GermanWings contro la montagna provocando una carneficina. Secondo il sito web che monitora i voli civili Flightradar24, i dati del transponder mostrano che l'autopilota del volo 9525 della Germanwings è stato riprogrammato da qualcuno in cabina di pilotaggio in modo da modificare l'altitudine dell'aereo da 38.000 a 100 piedi. "Tra le 9:30'52" e le 9:30'55" - si legge sul forum di Flightradar24 - l'autopilota è stato modificato manualmente da 38.000 piedi a 100 piedi e 9 secondi dopo l'aereo ha iniziato a scendere, probabilmente con l'impostazione 'discesa aperta' dell'autopilota". 

Dalla scatola nera dell'airbus del Germanwings ritrovata risulta infatti che prima il copilota Andreas Lubitz ed il comandante chiacchieravano. Poi il comandante è uscito fuori dalla cabina ma al ritorno ha trovato trova la porta sbarrata ed ha cercato di aprirla.

Le procedure per l'apertura ed il bloccaggio della porta della cabina di un aereo

Il resto è sotto gli occhi del mondo: lo schianto dell'aereo sulle Alpi, con 150 persone a bordo, che si sono accorte all'ultimo momento di quello che stava succedendo e si sono messe a urlare. Vittime in un dramma che pian piano sta trovando delle spiegazioni. I passeggeri si sono accorti all'ultimo momento di quello che stava succedendo e si sono messi a urlare.

La pagina Facebook di Andreas Lubitz, subito rimossa

L'ad di Lufthansa, 'non è suicidio, è un'altra cosa' - "Quando una persona trascina con sè nella morte altre 149 persone, non è suicidio, è un'altra cosa". Lo ha detto il presidente di Lufthansa, Carsten Spohr, in una conferenza stampa. ''Anche se non sono un giurista'', ha precisato. ''Siamo scioccati, possiamo solo speculare sui motivi. Non abbiamo conoscenza di quel che ha potuto muovere il copilota a fare questa terribile scelta''.

Il videomessaggio di Lufthansa

La cronaca della giornata dei primi momenti.

L'abbraccio dei leader europei sul luogo del disastro - I leader europei sono stati sul luogo del disastro, hanno sorvolato una zona disseminata di lamiere, corpi e disperazione. Il presidente francese, Francois Hollande, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier spagnolo Mariano Rajoy sono giunti a Seyne-les-Alpes, sulle Alpi francesi.

'Sorteggio fatale' per i sedici studenti morti nel disastro: erano stati estratti per vincere il viaggio. E una squadra di calcio svedese è sfuggita alla morte per caso.

IL GRAFICO DELLA RICOSTRUZIONE DELLO SCHIANTO

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