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Fukushima, tre ex dirigenti Tepco verso incriminazione

Fukushima, tre ex dirigenti Tepco verso incriminazione

Per accuse negligenza, morte e lesioni su incidente nucleare

TOKYO, 31 luglio 2015, 15:19

Redazione ANSA

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Il primo ministro Shinzo Abe (3/o da destra) visita l 'impianto di Okuma, nella prefettura d Fukushima, il 19 settembre 2013 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il primo ministro Shinzo Abe (3/o da destra) visita l 'impianto di Okuma, nella prefettura d Fukushima, il 19 settembre 2013 - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il primo ministro Shinzo Abe (3/o da destra) visita l 'impianto di Okuma, nella prefettura d Fukushima, il 19 settembre 2013 - RIPRODUZIONE RISERVATA

TOKYO - Tre ex dirigenti di Tepco si avviano a rispondere di negligenza professionale con conseguente morte e lesioni: per la prima volta, secondo la tv pubblica Nhk, accuse penali individuali sono mosse sulla crisi nucleare di Fukushima di marzo 2011 coinvolgendo l'ex presidente Tsunehisa Katsumata e gli ex vice presidenti Sakae Muto e Ichiro Takekuro. La svolta è maturata nel pomeriggio quando il Comitato per le inchieste della procura, un panel giudiziario indipendente formato da cittadini scelti con il sorteggio (una sorta di Grand Jury), ha votato ancora per l'incriminazione dell'ex presidente Katsumata (75 anni) e dei suoi ex vice Muto (65 anni) e Takekuro (69 anni). Il parere sul rinvio a giudizio è maturato per la seconda volta contro la pubblica accusa, che aveva respinto la richiesta di formulazione degli addebiti contro i tre alti ex dirigenti, rendendo invece ora obbligatorio l'esercizio dell'azione penale, irrobustita dall'incriminazione. Il Tribunale distrettuale di Tokyo, secondo la complessa procedura, dovrà indicare adesso tre avvocati per avranno la funzione di pubblici ministeri. A quasi quattro anni e mezzo dalla più grave crisi nucleare dopo quella di Cernobyl del 1986, con numerose inchieste fatte da commissioni governative o indipendenti, sono emersi oggi i primi nomi chiamati a rispondere penalmente di una tragedia che vede ancora, tra le altre cose, circa 80.000 evacuati a causa della contaminazione radioattiva.

Giappone, reattore Sendai in funzione da 10 agosto - Il primo reattore nucleare potrebbe tornare a funzionare in Giappone del post Fukushima intorno al 10 agosto: lo ha annunciato la Kyushu Electric Power, una delle utility nipponiche con attività nell'atomo a uso civile. L'unità n.1 della centrale di Sendai, nella prefettura meridionale di Kagoshima, è quindi la prima a poter tornare a produrre energia in base ai nuovi standard più stringenti sulla sicurezza approvati dopo la crisi di marzo 2011 di Fukushima Dai-ichi, accaduta a 25 anni da quella di Cernobyl. Il riavvio dell'unità n.1 di Sendai segnerà la prima ripresa in due anni della produzione di energia per gli oltre 40 reattori potenzialmente utilizzabili e presenti in Giappone, al netto di quelli di cui è stato annunciato lo smantellamento perche' ormai obsoleti o anti economici. E sarà anche, nonostante la contrarietà della popolazione nipponica al nucleare, il primo passo concreto dei piani del premier Shinzo Abe che ha fatto dell'uso dell'atomo per scopi civili un pilastro delle politiche energetiche nazionali. Kyushu Electric aveva detto il 10 luglio di aver completato il caricamento dei 157 gruppi di barre di combustibile nel reattore all'interno del reattore. La Nuclear Regulation Authority, la nuova autorità sulla sicurezza, ha effettuato una prima ispezione preliminare il 24 luglio. L'unità sarà verificata ancora diverse volte, per tre giorni prima della produzione e della trasmissione di energia, mentre la piena potenza sarà raggiunta gradualmente per un test finale prima di iniziare le operazioni commerciali di metà settembre. Il reattore n.2 di Sendai sarà invece riattivato in autunno: sulla centrale, tuttavia, pendono pesanti timori a causa della vicinanza di ben due vulcani attivi nel raggio di 50-60 chilometri

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