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Decreto Irpef. 'Smentiti i gufi. 80 euro in busta e tetto agli stipendi'

"Sono contento perchè smentiamo i gufi che hanno più volte auspicato che non ci fossero le coperture e perchè in generale si avvia un percorso di rioganizzazione dello stato". Così Matteo Renzi annunciando il decreto approvato in consiglio dei ministri. "Abbiamo mantenuto la parola data alla faccia dei rosiconi". Renzi ribadisce che quello nel dl Irpef-spending è un "impegno strutturale". "Sta accadendo una cosa straordinaria. Stiamo restituendo denari agli italiani, perché non sono nostri, sono degli italiani".
I ''mitici'' 80 euro in più in busta paga sono ''una misura che non è una tantum, ma, appunto, strutturale''.
"E' da 4 giorni che non esco da Palazzo Chigi, mi hanno fotografato alla finestra...era l'ora d'aria", sottolinea il premier.
Ci saranno ''massimo 5 vetture a ministero'' e le ''forze di sicurezza tornano in strada''. E' uno dei tweet illustrati da Matteo Renzi che spiega: ''i sottosegretari e i direttori generali vanno a piedi o in autobus. E' la riduzione (di auto blu) più significativa della storia''.
Il testo del decreto "è in fase di coordinamento con i singoli ministri e sarà in Gazzetta credo all'inizio della prossima settimana. Questo ci consentirà di dare i mitici 80 euro sin dal mese di maggio".
"Abbiamo scelto anche modificando l' impostazione delle ultime ore di mantenere l'impostazione del 12 marzo, ha prevalso l'obbligo di mantenere l'impegno di dare 80 euro a 10 milioni di persone. La voce degli incapienti e partite Iva sarà inserita in provvedimenti nelle prossime settimane e mesi", spiega Renzi durante la conferenza stampa. Rigurado ai tempi di intervento del governo: ''Tempi sugli incapienti non li do''.

"Tutte le spese degli enti locali e anche di quelli centrali online entro 60 giorni. La previsione di legge già c'era ma non era sanzionata. Ora se il singolo comune non mi dà tutti i dati, noi riduciamo i trasferimenti". Così Matteo Renzi in conferenza stampa al termine del Cdm illustrando il secondo tweet relativo al dl Irpef.

Arriva la "norma Olivetti, che richiama il grande principio sacrosanto secondo cui in un'azienda nessuno può guadagnare 10 volte più dell'ultimo lavoratore". Così Renzi definisce il nuovo tetto di 240 mila euro "insormontabile" per tutti dirigenti pubblici, compreso il primo presidente della Corte Cassazione.

''Camera e Senato dovranno decidere loro. Ma sarebbe un gesto molto bello se nella loro autonomia gli uffici della Camera e del Senato riflettessero sulla norma che io chiamo 'norma Olivetti''' cioè il taglio agli stipendi dei dirigenti della P.a..
Poi Renzi afferma che "la difesa contribuisce per 400 milioni di euro, di cui 150 con lo spostamento del programma F35".

Uno degli obiettivi del dl Irpef-spending indicato da Renzi è "sfoltire e semplificare" le municipalizzate, "passando da 8.000 a 1.000 aziende partecipate". 

Il premier annuncia che "Oggi abbiamo sbloccato 8 miliardi per il pagamento dei debiti della P.A". 
Poi sul tema delle coperture: "Sono 6,9 miliardi nel 2014 ma diventano 14 miliardi nel 2015". E aggiunge: "Se facciamo le misure, le facciamo per i prossimi anni. Per il 2015 non può essere un decreto del 2014 ad indicare come, quando approveremo la legge stabilita ci saranno dentro i denari".

 ''Non tocchiamo il fondo dell'editoria almeno per adesso. Ma non ci sarà più l'obbligo antistorico di pubblicate gli annunci sui quotidiani. Vale 100 milioni di euro e capisco che gli editori non saranno entusiasti''.
Lo spazio per dipendente negli uffici pubblici sarà di 24 mq contro una media oggi di 44 mq. Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi, spiegando che introducendo questo nuovo "obbligo legislativo si costringe a ripensare il sistema degli affitti e delle strutture pubbliche".

Renzi esclude poi i tagli nella Sanità all'interno del decreto: "Se qualcuno trova la parola sanità nel decreto gli pago da bere". Continuando ad illustrare il decreto approvato in Cdm Renzi annuncia che "La Rai è chiamata a concorrere al risanamento con 150 milioni di euro, è autorizzata a vendere Rai Way e riorganizzare le sedi regionali ma deciderà lei che cosa fare. Certo è chiamata a concorrere".

Il presidente del Consiglio poi parla della spending review necessaria per coprire il taglio Irpef. Dalla voce acquisti di beni e servizi si otterranno 2,1 miliardi divisi in tre parti: enti locali, Regioni e Stato che contribuiranno ciascuno con 700 milioni. Si tratta non di tagli lineari ma di tagli "intelligenti".

''Hanno detto che (il dl Irpef) è una misura elettorale. Ma è l'unica misura elettorale che arriva dopo le elezioni e abbiamo anche tolto le agevolazioni dei partiti in campagna elettorale...''. Con il decreto Irpef ''inizia il percorso di aggregazione dei centri di costo che ora sono 32.000. Vogliamo arrivare a 40-50 in un anno. E' una rivoluzione'', spiega Renzi.

Renzi parla anche della prossima riforma della legge elettorale. "Capisco come sia fondamentale arrivare al passaggio del semestre europeo con una bella botta in positivo alle riforme, compresa la legge elettorale che io spero di fare entro l'estate". E sulla riforma del Senato. "Non temo uno slittamento delle riforme e confido in un buon clima". Così Matteo Renzi in conferenza stampa al termine del Cdm. "Sono molto ottimista che entro maggio il Senato approvi la Riforma del Senato e del Titolo V e del Cnel".
''La cosa della Madia (la riforma dela P.a.) entro fine aprile la portiamo. E anche lo 'Sforbicia Italia' con la semplificazione degli enti'', sottolinea Renzi.

Infine il premier risponde alle critiche dell'Anm: "Non sono convinto dalla posizione espressa dall'Anm, rispetto il principio di separazione dei poteri, io non commento le sentenze e mi aspetto che i giudici non commentino il processo di formazioni delle leggi che li riguardano. Commentino semmai le riforme vere e non le indiscrezioni". E in serata arriva la replica dell'Anm. "Le leggi, esattamente come le sentenze, si rispettano, ma si possono commentare", afferma il presidente Rodolfo Sabelli.

Padoan, con dl e riforme Italia crescerà di più - "Se facciamo i conti non solo relativi alle coperture ma pensando agli impatti sul Pil, secondo noi c'è aggiustamento strutturale positivo e l'economia italiana si mette a crescere sul sentiero più alto degli ultimi venti anni". Così Pier Carlo Padoan al termine del Cdm parlando dell'insieme delle misure approvate dal governo. "Le misure sul mercato del lavoro saranno più efficaci e ci sarà più creazione di occupazione". ''I risparmi attesi nel 2015 sono 14 miliardi. Gli impieghi sono 10 (per il taglio delle tasse). Rimane un grado di libertà: un sogno per chi fa politica economica. Puntiamo ad avere più risorse di quelle che ci servono'', spiega il ministro dell'Economia. Poi Padoan ribadisce al Tg1: il Dl Irpef varato dal governo "farà irrobustire" una crescita che "già c'è". Più soldi nelle busta paga e più risorse per gli investimenti delle imprese, sottolinea, consentiranno "di crescere in modo più robusto anche in futuro".

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