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Fumata nera per l'elezione dei giudici della Consulta

Legnini nuovo vice presidente Csm

Fumata nera per l'elezione di due giudici costituzionali da parte del Parlamento in seduta comune. Nessun candidato ha raggiunto il quorum richiesto dei 3/5 dei componenti dell'Assemblea, pari a 570 voti. Servirà una nuova votazione, la sedicesima. Sono state 575 le schede bianche per la Corte costituzionale. Il che significa che deputati e senatori hanno rispettato in gran parte l'indicazione dei gruppi parlamentari. A quanto si apprende, le schede bianche sono state 575, 83 le nulle. Violante ha preso 26 voti, Rescignio 22, Bruno 19 e Carlassare 18.

Giovanni Legnini, 55 anni, già sottosegretario all'Economia nel governo Renzi, è il nuovo vice presidente del Csm.

L'elezione a vice presidente di Giovanni Legnini da parte del plenum del Csm è avvenuta a larga maggioranza con 20 voti a favore.

Un voto è stato espresso a favore del laico del Pd Giuseppe Fanfani, un altro a Teresa Bene, poco prima dichiarata ineleggibile. Tre sono state le schede bianche.

Ineleggibile: così il plenum del Csm, nella sua prima riunione presieduta dal capo dello Stato, ha dichiarato Teresa Bene, che il Parlamento in seduta comune aveva indicato tra i componenti laici di Palazzo dei marescialli in quota Pd. Ora le Camere dovranno provvedere alla sua sostituzione. La decisione è stata presa all'unanimità su proposta della Commissione verifica titoli, che ha ritenuto che Bene non avesse 15 anni di esercizio della professione forense, richiesti dall'articolo 104 della Costituzione per l'elezione a membro laico in alternativa al titolo di professore ordinario in materie giuridiche.

"Mi dispiace molto questa cosa anche perché l'avevo segnalata e sono stata inascoltata. Queste sono le cose che un partito non dovrebbe permettersi di fare per quanto riguarda le elezioni degli Organi di garanzia". Così Rosy Bindi, Presidente dell'Antimafia, sull'ineleggibilità di Teresa Bene.

Una decisione "errata, infondata e strumentale", "i miei diritti di interlocuzione sono stati platealmente violati": così la laica del Pd Teresa Bene ha definito la proposta della Commissione verifica titoli del Csm, poi approvata dal plenum, di dichiararla ineleggibile per mancanza dei requisiti indicati dalla Costituzione. " Spiace che tutto questo avvenga ad opera di un organo di rilevanza costituzionale", ha detto Bene, prima di lasciare l'aula.

Napolitano, tempi lunghi elezione, ora al lavoro - "Ora subito al lavoro: il tempo che ha richiesto l'elezione dei nuovi membri del Csm va rapidamente recuperato". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dopo l'elezione di Giovanni Legnini a vicepresidente per la cui nomina ha espresso "vivo compiacimento". 

Il presidente Napolitano ha sottolineato come l'ampio consenso ricevuto da Legnini per la nomina di vicepresidente al Csm "accresca il prestigio" dell'istituzione e "darà un nuovo slancio" all'organo di autogoverno dei magistrati. "Sono persuaso che - ha aggiunto il capo dello Stato - sotto la sua guida il Csm saprà affrontare con concretezza anche i problemi più complessi". E ciò, si è augurato Napolitano, "in un confronto sereno, non viziato da contrapposizioni". Il presidente ha aggiunto, rivolto a Legnini, "lei assume un ruolo nel quale sarà chiamato a rappresentare e garantire tutti".

"Seguirò con scrupolosa attenzione l'attività del nuovo Csm, senza far mancare anche considerazioni critiche quando sarà necessario", ha sottolineato il presidente della Repubblica al Csm subito dopo l'elezione del nuovo vicepresidente Legnini.

Legnini, accettare sfida riforme - Accettare la "sfida delle riforme": è la strada che il nuovo vice presidente del Csm Giovanni Legnini indica all'organo di autogoverno dei giudici nel suo intervento, subito dopo l' elezione. La funzione della magistratura "è e dovrà essere sempre autonoma, indipendente e imparziale", così in uno dei passaggi dell'intervento del nuovo vice presidente del Csm Legnini.

Con il ministro della Giustizia dovrà esserci "un confronto non rituale ma effettivo sul contenuto delle riforme", ha detto il nuovo vice presidente del Csm evidenziando anche che Palazzo dei Marescialli segnalerà le norme in contrasto con gli obiettivi o lesive del ruolo dei giudici.

Chi è Giovanni Legnini, il nuovo vice presidente
Sottosegretario all'Economia nel governo Renzi, componente anche dell'esecutivo Letta, dove è stato alla presidenza del Consiglio con delega all'Editoria, il nuovo vice presidente del Csm Giovanni Legnini, ha cominciato a far politica a 17 anni. Sposato, 55 anni, con due figli, avvocato cassazionista specializzato in diritto delle imprese e della Pubblica amministrazione, la sua prima esperienza istituzionale è stata quella di sindaco a Roccamontepiano, dove è nato: ha ricoperto questo incarico dal 1990 al 2002.

Eletto senatore con i Ds dal 2004, è stato componente della Commissione Bilancio e della Giunta delle elezioni e delle immunità e del Comitato parlamentare per i procedimenti d'accusa. Consigliere comunale e poi presidente del Consiglio del municipio di Chieti, in Parlamento Legnini è stato relatore di numerose leggi, tra cui leggi finanziarie e provvedimenti in materia economica e giustizia. Il 10 settembre è stato eletto come primo componente laico del Csm con 524 voti.

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