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Immigrazione: allarme sbarchi, 1.500 soccorsi ieri, 10.000 negli ultimi giorni

Continuano gli arrivi di barconi. Salvini, Renzi ha morti su coscienza, basta

Sono 1511 i migranti tratti in salvo nella sola giornata di ieri - in 12 diverse operazioni coordinate dal Centro Nazionale di Soccorso della Guardia Costiera a Roma - che si aggiungono agli 8.480 salvati nei giorni scorsi per un totale di quasi diecimila persone soccorse. Lo rendono noto le Capitanerie di Porto.

In particolare, ieri nave Dattilo della Guardia Costiera ha tratto in salvo 503 migranti da 5 gommoni, mentre altre 131 persone sono state tratte in salvo da una motovedetta. Altre 88 persone sono state recuperate da un'altra unità della Guardia costiera e 86 da un'ulteriore motovedetta, che ha trasbordato i migranti dalla motonave Shah, dirottata per il soccorso. "Significativo", viene sottolineato, il contributo prestato dal naviglio mercantile alle operazioni: anche la Norman Corona ha collaborato con la Guardia costiera traendo in salvo 95 persone che stanno per essere trasferite su una motovedetta. Alle operazioni hanno preso parte anche una unità della Guardia di Finanza, che ha salvato 89 migranti e due navi della Marina militare italiana che hanno soccorso in totale 519 persone.

Salvini, Renzi ha morti su coscienza, basta - "Il governo Renzi e Alfano è complice, corresponsabile, è un governo che aiuta gli scafisti, che finanza i terroristi e che ha migliaia di morti sulla coscienza, Basta fermiamo le partenze, gli sbarchi". Così Matteo Salvini, a Montecitorio, dove ribadisce che "la Lega è pronta a tutto per evitare che gli italiani mantengano altri migliaia di immigrati". "Andiamo in nord Africa ad identificare i veri profughi che hanno diritto all'accoglienza", ha aggiunto.

'Giallo'della motovedetta che ha fatto fuoco - Chi c'era a bordo del natante che, due giorni fa, ha sparato in aria mentre il rimorchiatore italiano Asso 21 stava soccorrendo un barcone carico di migranti? Secondo alcune foto di dettaglio che circolano nelle ultime ore, l'imbarcazione è a tutti gli effetti una motovedetta del tipo di quelle usate dalle forze armate o di polizia, di colore grigio, con tanto di lampeggiante. A bordo si vedono quattro uomini, tutti con la stessa cerata gialla. Uno imbraccia un fucile. Secondo quanto riferito dal'armatore di 'Asso 21', le persone a bordo della motovedetta hanno "sparato in aria e non al nostro equipaggio né ai migranti". E lo hanno fatto "per velocizzare l'operazione di sbarco: è come se avessero voluto dire ai migranti 'fate in fretta'".

Poi hanno preso a rimorchio il barcone dei migranti e se ne sono andati. Uno degli immigrati, che sono sbarcati stamani a Catania, ha dato questa versione dei fatti: "quando stavamo per ultimare il trasbordo e sul barcone erano rimasti ancora una trentina di persone sono arrivati su una motovedetta i miliziani libici che hanno cominciato a sparare in aria. Due di noi sono finiti in mare ma per fortuna sono stati subito recuperati prima di annegare". Sul posto è intervenuta la nave Bergamini della Marina militare italiana, inserita nel dispositivo di sicurezza e sorveglianza dell'operazione "Mare Sicuro". Dopo aver localizzato via radar il natante, ne ha "monitorato e seguito i movimenti anche con un elicottero, ripristinando - ha spiegato ieri la Difesa - la necessaria cornice di sicurezza". La nave militare ha quindi proseguito nell'attività di pattugliamento "non riscontrando le condizioni per dare seguito ad ulteriori azioni". In altri termini, la motovedetta non è stata bloccata e ciò presumibilmente proprio per le sue caratteristiche di mezzo 'ufficiale' della guardia costiera libica.

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