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Italicum: Italia Unica protesta, è legge cerotto

Italicum: Italia Unica protesta, è legge cerotto

Corrado Passera e moglie e una settantina di militanti davanti a Montecitorio cantano inno Mameli

28 aprile 2015, 09:59

foto di Fabio Campana

ANSACheck

Protesta di Italia Unica contro l 'Italicum - RIPRODUZIONE RISERVATA

Protesta di Italia Unica contro l 'Italicum - RIPRODUZIONE RISERVATA
Protesta di Italia Unica contro l 'Italicum - RIPRODUZIONE RISERVATA

Italia Unica protesta davanti Montecitorio contro l'Italicum. Il leader del nuovo partito, con una settantina di iscritti al partito, ha infatti dato vita ad una manifestazione per denunciare la "legge bavaglio" e protestare davanti al Parlamento nel giorno di avvio dell'iter di approvazione della riforma elettorale definita "una forzatura, una legge pessima e pericolosissima per la democrazia". Corrado Passera, con la moglie ed una settantina di attivisti di Italia Unica si sono fatti riprendere da tv e fotografi imbavagliati e poi, sempre con il 'cerotto' alla bocca, hanno intonato l'inno di Mameli, guidati da un direttore d'orchestra. 

Questa riforma, dice Passera finita l'iniziativa di protesta, "è una violenza contro il Parlamento fatta contro il volere, praticamente, di tutti partiti. E' fatta da una minoranza di una minoranza. E' una legge pessima, una forzatura". L'Italicum, continua, è "un colpo di mano pericolosissimo che affida a un solo partito, e soprattutto a una sola persona, tutto il potere, e toglie ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti, li imbavaglia. Noi non ci daremo pace fino a che questa legge non verrà corretta: fino ad ora abbiamo fatto appelli, ora protestiamo, poi troveremo altri modi per bloccarla: non è vero che non si può fare nulla". Per questo, aggiunge spiegando il senso dell'iniziativa, "abbiamo messo il bavaglio anche noi. Sta passando una legge che toglie ai cittadini il diritto di parlare mentre con un solo voto si affida un premio che dà diritto a prendersi il Parlamento, il governo, ad eleggere il Presidente della Repubblica". "Questa non è democrazia" conclude Passera che affida la sua "vera critica a quei partiti che questa legge l'hanno votata con leggerezza e ora si rendono conto della gravità che comporterebbe l'approvazione di questa legge che consegna un'enorme quantità di potere nelle mani di una persona sola".

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