ROMA - "Il Marmomacc è una grande occasione per l'Italia, per consolidare concretamente ciò che già è: design, cultura e tradizione capaci di ritrovare mondi che sembravano avere un destino completamente diverso e invece il marmo resiste ed è per sempre". Così all'ANSA Ettore Riello, presidente di Veronafiere a margine della conferenza stampa di presentazione della 50/ma edizione di Mamomacc, la fiera internazionale del marmo che si terrà a Verona dal 30 settembre al 3 ottobre e che si è svolta oggi a Roma presso il ministero dello Sviluppo economico.
I dati provvisori di Marmomacc indicano al 4 settembre la presenza di 1.502 espositori dei quali 569 italiani e 933 esteri da 55 nazioni con le new-entry di Georgia, Cameroon e Venezuela, nei 77.100 metri quadrati della fiera. Dal 1961 la fiera, secondo i dati di Confindustria Marmomacchine, da voce ad un settore che nel 2014 in Italia ha raggiunto una produzione complessiva di oltre 3,84 miliardi di euro (75% dall'export) con 3.340 aziende e 33.700 addetti.
Il Marmomacc quest'anno rientra nel piano per la promozione straordinaria del made in Italy messo in atto dal Mise che si traduce per l'evento in tre progetti: "The italian stone theatre", un padiglione per celebrare l'eccellenza dell'industria italiana del marmo tra macchinari e tecnologia con 18 designer e progettisti, e trenta aziende del nostro Paese; "Italian stone technology & design conference", prevista il 28 settembre, con la presenza di delegazioni commerciali straniere; "International stone summit", il primo incontro internazionale delle associazioni di settore. "Focalizzare l'attenzione su questi eventi e facilitare la sinergia tra tutti i soggetti implicati è stato l'apporto fondamentale - sottolinea Giuseppe Tripoli, capo Dipartimento politiche internazionali ed imprese del Mise - fare sistema è la mossa vincente".
I due terzi degli espositori al Marmomacc 2015 sono stranieri, da qui l'opportunità per l'intero settore made in Italy di confrontarsi con le imprese straniere. "La fiera è importantissima - ribadisce Flavio Marabelli, presidente onorario Confindustria Marmomacchine con delega ai rapporti istituzionali - poiché conferma quello che è l'andamento settoriale, in particolare Marmomacc permette agli operatori esteri di venire a conoscere le nostre realtà produttive direttamente da noi; è fondamentale che l'Italia faccia vedere a casa sua quello di cui è capace". Anche i dati economici del settore sono promettenti (fonte Conf.Marmomacchine) con un export che nei primi sei mesi del 2015 è cresciuto rispetto allo stesso periodo 2014 del 5,8% (materiali) per un totale di 973 milioni di euro e del 28,8% per le macchine e le attrezzature per estrazione e lavorazione del marmo.
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