Sono sei i candidati alla presidenza della Regione Emilia-Romagna alle elezioni di domenica.
Il favorito è STEFANO BONACCINI, 47 anni, segretario regionale del Partito Democratico, sostenuto anche da Sel, Centro Democratico e Emilia-Romagna civica. Coordinatore della campagna elettorale delle primarie di Matteo Renzi, è anche consigliere regionale uscente. E' stato designato dal centrosinistra con le primarie del 28 settembre, nelle quali, con il 61%, ha prevalso su Roberto Balzani.
Il centrodestra ha scelto di puntare sul leghista ALAN FABBRI, appoggiato anche da Forza Italia e da Fratelli d'Italia. Ha 35 anni è dal 2009 è sindaco di Bondeno, comune terremotato del Ferrarese, dove, lo scorso gennaio è stato confermato con il 65%. Capelli lunghi e look anticonformista, è un fedelissimo di Matteo Salvini che lo ha spesso affiancato in questa campagna elettorale.
GIULIA GIBERTONI, 38 anni, ricercatrice all'Università cattolica di Milano, è stata scelta come candidata dal Movimento 5 Stelle. Di Mirandola (Modena), uno dei centri più colpiti dal sisma del 2012, è rimasta fuori dal parlamento europeo per appena due preferenze nelle elezioni di giugno, dopo che in un primo momento era stata considerata eletta.
ALESSANDRO RONDONI, 54 anni, forlivese, è il candidato alla presidenza della Regione per Nuovo centrodestra e Udc. Giornalista e editore, è stato il candidato per il centrodestra alle comunali del 2009 a Forlì, dove è anche attivo nell'associazionismo culturale e sportivo. E' anche un dirigente di Federcultura-Confcooperative.
CRISTINA QUINTAVALLA, parmigiana, 63 anni, docente di storia e filosofia, è la candidata per l'Altra Emilia-Romagna, lista nata dall'esperienza di Tsipras alle ultime europee. Da sempre impegnata nei movimenti di sinistra della sua città, ha partecipato alle proteste contro la giunta Vignali, caduta per le inchieste sulla corruzione.
MAURIZIO MAZZANTI, 52 anni, tecnico di comunicazioni, guida la lista 'Liberi cittadini'. Consigliere comunale di Budrio (Bologna) dove si era candidato a sindaco con una lista civica ottenendo il 14%, è sostenuto da una buona parte di ex del Movimento 5 Stelle, fra cui gli espulsi Giovanni Favia e Federica Salsi.
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