Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Muhammad Ali ricoverato in ospedale

Muhammad Ali ricoverato in ospedale

Lieve polmonite, condizioni stazionari e prognosi buona

WASHINGTON, 21 dicembre 2014, 21:22

Redazione ANSA

ANSACheck

© ANSA/EPA

© ANSA/EPA
© ANSA/EPA

Il gigante sta male. Muhammad Alì, la leggenda del pugilato, è in ospedale, ricoverato per quella che il suo portavoce Bob Gunnell ha definito una 'lieve polmonite'. Non sarebbe in pericolo di vita, le sue condizioni sono stazionarie e 'la prognosi è buona'. L'ultima uscita pubblica di Alì risale al settembre scorso, a Louisville, sua città natale, per una cerimonia. Secondo Gunnell il ricovero dovrebbe durare pochi giorni, ma non è stato rivelato il nome dell'ospedale dove è ricoverato l' ex campione. Il 72enne ex re del ring, tre volte campione del modo dei massimi, dalla popolarità smisurata non solo negli Usa ma in tutto il mondo, vive una vecchiaia difficile. E potrebbe dunque trascorrere le feste natalizie in un letto d'ospedale.

L'anziano combattente di un tempo, lo spavaldo giovanotto che invitava i rivali a colpirlo per fargli vedere cosa sapevano fare, se la passa piuttosto male. Da anni soffre di una grave forma di parkinson, che lo obbliga a movimenti ridotti, cammina con grande fatica, il suo parlare è lento, le sue manone non sono più quelle che picchiavano duro i rivali, ora sono tremanti e deboli. E anche i suoi occhi non sono più gli stessi, hanno la luce e la dignità dei grandi vecchi, ma mostrano anche tanta stanchezza. Alì è l'ombra del mito che fu, e questa polmonite non è certo una benvenuta. Per tutti Muhammad Alì resta il più grande pugile di sempre, colui che ha dato un'anima alla violenza dei pugni sul ring, ed ha trascinato milioni di appassionati con le sue gesta sportive, la sua parlantina troppo affilata per il potere, le sue polemiche con gli avversari. Proprio 50 fa cambiò il suo nome: da Cassius Clay che era, scelse di chiamarsi Muhammad Alì, dopo la sua conversione all' Islam. Era esploso come pugile alle Olimpiadi di Roma 1960, forse solo lui credeva in una medaglia d'oro. A Roma si disputò con Livio Berruti, l'amore di Wilma Rudolph, la gazzella dell' atletica americana, che gli preferì il velocista torinese. Con la corona di campione del mondo strappata a Sonny Liston, nel 1964 arrivano soldi e fama, comincia l'era degli scontri epici con Joe Frazier e George Foreman, si accendono le luci del Madison Square Garden.

Del 1974 è il leggendario match di Kinshasa con Foreman, davanti a 60mila musulmani impazziti che gli gridano 'uccidilo uccidilo'. Nella vita di Alì c'è un romanzo intero: fu amico dell' attivista Malcom X, leader musulmano di potere nero; rifiutò di andare in Vietnam contro i vietcong. Oggi di quell'uomo resta la splendida dignità, l'amore dei tifosi, una marea di libri che continuano a parlare di lui. E la classe del campione che non è mai venuta meno. Si è ritirato nel 1981, eppure Muhammad Alì è sempre lì, nel posto che spetta al più grande di tutti, che ora in vecchiaia e con la malattia combatte il più difficile dei suoi match.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza