Menez, gli altri artisti del gol

Da Zidane a Vieri,quei gol che sfidano balistica Ci sono reti che restano nella storia del calcio più di altre perché sfidano le leggi della balistica. Disegnano traiettorie che la maggior parte dei giocatori faticherebbe solo ad immaginare. Il colpo di tacco di Jeremy Menez, spalle alla porta del Parma e allontanandosi dalla stessa, è una di queste. Il francese si iscrive così al club dei gol 'belli e impossibili', che vanta soci dai nomi prestigiosi. Come Zinedine Zidane, autore di una 'perla' nella finale Champions del 2002, con la maglia del Real Madrid. Cross di Roberto Carlos, la palla sale a campanile. Zidane dal limite dell'area, si coordina col sinistro, non il suo piede migliore e, con un preciso tiro al volo, infila l'incrocio dei pali. Lo stesso Roberto Carlos, in un Brasile-Francia del '97, fu autore di una punizione dalla traiettoria pazza: calciata d'esterno sinistro, la palla sembra indirizzata a lato, salvo poi cambiare improvvisamente direzione, lasciando di stucco il portiere. Uno con il copyright dei gol 'estremi' è Zlatan Ibrahimovic. Il repertorio delle acrobazie di 'Ibra cadabra' è vastissimo: dal tacco al volo che inganna Vieri e Buffon (in Italia-Svezia ad Euro 2004, costato la qualificazione agli Azzurri) alla rete in rovesciata, 40 metri dalla porta, segnata all'Inghilterra nel 2012, passando per la rete dello scorso febbraio con il Psg: palla colpita di prima intenzione direttamente sul rinvio del portiere del Nantes e gol sotto la traversa. Christian Vieri si può consolare ripensando ad una prodezza con la maglia dell'Atletico Madrid: ruba palla al portiere e, dalla linea di fondo, centra la porta con un tiro ad effetto. Vittima il Paok in un match di Coppa Uefa del 1997. Lo stesso Bobo, passato alla Lazio, una sera del gennaio '99 corre verso il compagno di squadra Roberto Mancini gridandogli "ma che hai fatto? Che hai fatto?". Risposta: un gol di tacco al volo, spalle alla porta difesa da Buffon, al Tardini contro il Parma. Palla che arriva da calcio d'angolo, accarezzata più che colpita e si infila nel sette. Una magia. Così si può senz'altro definire anche il guizzo con cui Alex Del Piero rovesciò le sorti di uno Juventus-Fiorentina del dicembre '94. Viola al riposo in vantaggio di due reti, poi raggiunti nella ripresa. Ed a 3' dalla fine il capolavoro di 'Pinturicchio': lancio dalla metà campo, palla che spiove lenta verso Alex, in corsa e marcato. Ma lui riesce a colpirla al volo di esterno destro, imparabilmente. "Il gol più bello che ho mai incassato" ammetterà anni dopo Francesco Toldo.