I soldi per la riconversione del polo industriale di Piombino "nel complesso non sono pochi: l'accordo di programma prevede un impegno effettivo di 250 milioni, di cui 150 provengono dalla Regione, gli altri dal governo". Lo dice il presidente della Toscana Enrico Rossi, al suo ingresso a Palazzo Chigi per la firma dell'accordo di programma.
"Non è una giornata di cui dichiararsi soddisfatti: oggi inizia la chiusura dell'altoforno di Piombino ed è un momento drammatico, di collasso. Abbiamo la morte nel cuore", aggiunge Rossi. "C'è l'accordo - spiega il presidente - di mantenere la forza lavoro attraverso contratti di solidarietà, con una parte di cassa integrazione per le aziende dell'indotto, che sarà cassa integrazione in deroga per le aziende piccole". "L'accordo - sottolinea Rossi - serve a rilanciare la speranza di Piombino e dare la prospettiva di sostituire l'area a caldo con una tecnologia più avanzata. Una necessità di rilancio su cui governo e regione convengono".
'''Abbiamo la speranza e la determinazione a ricostruire l'area a caldo, nell'arco di due tre anni vogliamo una nuova produzione di acciaio a Piombino'', afferma Rossi. ''Oggi chiude una lunga e gloriosa storia industriale, vogliamo aprirne una nuova. Vogliamo continuare a fare i binari più lunghi d'Europa''.
''Abbiamo firmato l'accordo di programma per Piombino, è una tappa fondamentale per dare un futuro ai lavoratori e ai cittadini''. Così il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi.
L'ultima colata per l'altoforno - Piombino guarda con il fiato sospeso l'altoforno Lucchini che si spegne: alle 10.56 di stamani ha emesso l'ultima colata davanti a un gruppo di lavoratori. "L'altoforno sta tirando fuori gli ultimi respiri in un'atmosfera surreale e drammatica - ha detto Lorenzo Fusco, uno degli operai presenti, con la voce rotta dall'emozione -. Perlomeno non siamo stati noi a spegnerlo, ma e' stato qualcuno ben piu' in alto". Ora l'impianto senza piu' minerale continuera' a bruciare coke per una ventina di giorni fino al suo definitivo spegnimento. E Beppe Grillo andrà nel pomeriggio di sabato a Piombino per incontrare i lavoratori del polo siderurgico Lucchini di Piombino che rischiano di perdere il lavoro per l'imminente chiusura dell'altoforno.
Rossi, vogliamo scommettere su nuova area a caldo - "Si è chiuso il vecchio altoforno, noi vogliamo scommettere su una nuova area a caldo, che produca acciaio, come è sempre stato nella storia di Piombino, e che lo faccia in modo ambientalmente più compatibile, all'avanguardia in Europa, per rilanciare Piombino e la sua siderurgia a livello mondiale". Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi al termine di un incontro a Firenze con i sindacati dei lavoratori della Lucchini. "Bisogna fare una bonifica di quei siti che sono inquinati - ha spiegato Rossi -, il governo ha dato disponibilità a mettere finanziamenti, bisogna garantire a Piombino una logistica adeguata, quindi pretendiamo che si prendano impegni seri per fare investimenti sulla viabilità, Tirrenica compresa. "Credo - ha aggiunto - che l'impegno di Renzi sia importante per tutta la Toscana, per mantenere il problema della siderurgia di Piombino a livello nazionale".