L'obiettivo è di
terminare i lavori di costruzione del vallo a protezione degli
abitati di Entreves e La Palud dalla frana del Monte di La Saxe
(che dal 2013 si è spostata fino a 10 metri) entro l'estate: lo
ha annunciato oggi in un incontro con la popolazione Raffaele
Rocco, nominato commissario straordinario per l'emergenza di La
Saxe. L'opera dovrebbe essere in grado di supportare una frana
da 1,5 milioni di metri cubi (la parte più attiva oggi è di
circa 645.000 metri cubi).
"Un passo avanti per la tutela di persone e cose", ha detto
Rocco intervenuto assieme al presidente della Regione Augusto
Rollandin, all'assessore alle opere pubbliche Marco Vierin e al
sindaco di Courmayeur Fabrizia Derriard. Il crollo della frana
da 8,3 milioni di metri cubi "è uno scenario sempre meno
probabile - ha spiegato Rocco - con il passare del tempo".
Costituito da 100.000 metri cubi di materiale e rinforzato da
"scogliere" ai lati, il vallo sarà lungo 750 metri, nel suo
punto più alto toccherà quota 11 metri e in quello più largo
arriverà a 20. Lungo il suo perimetro saranno posizionati anche
11.000 metri quadrati di geo-griglie e, a monte di della zona in
cui dovrà sorgere, è prevista la demolizione di un edificio.
Nell'eventualità che il materiale caduto si riversi nella
Dora di Ferret, è previsto un by pass dello stesso corso d'acqua
con un tubo del diametro di due metri. I lavori, al via tra
entro due o tre settimane meteo permettendo, prevedono anche la
realizzazione di una strada camionabile e dei parcheggi. I fondi
a disposizione ammontano 11,5 milioni di euro, 3,5 milioni a
carico della Regione Valle d'Aosta e altri 8 dello Stato.
Il "motore" della frana è l'acqua, ha spiegato Davide
Bertolo, dirigente della struttura Attività geologiche della
Regione. In primavera il trend di discesa è in accelerazione in
tutti settori, soprattutto nel fianco destro. Attualmente "il
versante sta afflosciandosi e spanciando verso l'esterno".
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