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Roma, Riga e Lussemburgo avviano "Trio" presidenza Ue

Min.Esteri Lettonia, rafforzare presenza truppe confini Est Nato

30 giugno, 15:36
(di Cristiana Missori) (ANSA) - ROMA - Roma, Riga e Lussemburgo fanno la "quadra" in vista dell'inizio del Trio di presidenza Ue. ''Lavoro, immigrazione, riforme Ue, crescita economica e energia. Sono questi i principali temi su cui lavoreremo durante il Trio di presidenza Ue Italia-Lettonia-Lussemburgo. Tra di noi c'è infatti una forte complementarietà'', spiega ad ANSA Nuova Europa il ministro degli Esteri lettone, Edgars Rinkevics, in visita nella capitale per incontrare la titolare della Farnesina, Federica Mogherini, e il collega lussemburghese, Jean Asselborn.

''Abbiamo trovato un buon compromesso in merito ai programmi che seguiremo nei prossimi 18 mesi'', dice. ''Nessuna contraddittorietà - avverte - tra interessi dell'Europa del Sud e quella del Nord''. In particolare su temi come l'immigrazione e le politiche di vicinato: ''Comprendiamo la posizione italiana e per questo appoggeremo alcuni provvedimenti che verranno avviati durante la vostra presidenza. Anche da noi arrivano rifugiati dalla Siria e dalla Somalia''.

Quel che è certo, però, è che l'Europa del Nord intende pesare di più nel panorama politico europeo, anche in vista delle future nomine ai vertici delle istituzioni europee.

''Penso sia giunto il momento che una di quelle poltrone venga destinata a uno dei Paesi dell'Europa Centrorientale'', afferma Rinkevics. La decisione finale avverrà al Vertice straordinario del 16 luglio, ma Riga - la cui presidenza avrà inizio a gennaio 2015, non intende restare a guardare e alcuni temi caldi che riguardano l'Europa settentrionale e dell'Est costituiranno anzi ''punti nodali della nostra presidenza. Primo fra tutti, crisi ucraina e il Partenariato Orientale''.

L'annessione della Crimea, ha proseguito il titolare della diplomazia lettone, ''ha portato le lancette del tempo indietro al 1945. Da parte nostra nessuna isteria o panico, ma molta preoccupazione. Ed è per questo che chiediamo il rafforzamento della presenza militare ai confini Est della Nato. Almeno fin quando la Russia non tornerà a comportarsi in modo civilizzato''. Sono anni, fa notare, che Mosca 'scalda i motori'. Ben prima della crisi ucraina: ''E' da almeno cinque-sei anni che Mosca ha intensificato la propria presenza militare ai nostri confini, ammodernando le proprie dotazioni e incrementando il numero di uomini e di voli, cresciuti dieci volte in più''.

A preoccupare Riga è anche quel che accade sul mar Nero. ''Si parla del Baltico, ma non bisogna dimenticare quel che accade ai vicini della Nato che si trovano in questa regione''. Oggi gli unici ad avere gli strumenti per uscire dalla crisi ucraina, sostiene, sono i russi: ''Se l'accordo trovato non verrà rispettato, anche per Riga l'unica via è l'inasprimento delle sanzioni''. La Lettonia, ricorda, ''ha molto da perdere sul piano economico visti i profondi legami che abbiamo con la Russia. Ma senza le sanzioni potrebbe essere molto peggio'', ha concluso Rinkevics. (ANSA).

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