Tra la popolazione serba del nord
del Kosovo ha preso il via oggi la raccolta di firme per la
petizione diretta a chiedere la destituzione dei nuovi sindaci
di etnia albanese eletti nei quattro maggiori Comuni a
maggioranza serba nel voto locale dello scorso aprile. Elezioni
che furono boicottate in massa dai serbi in segno di protesta
contro la politica di Pristina ritenuta ostile nei confronti
della popolazione serba. Cosa questa che determinò una affluenza
alle urne inferiore al 4%. L'insediamento di sindaci di etnia
albanese in Comuni abitati quasi interamente da serbi fu
ritenuta illegittima e provocò la scorsa primavera forte
malcontento e massicce proteste popolari dei serbi nel nord del
Kosovo, andate avanti per settimane e degenerate in alcuni casi
in disordini e scontri con la polizia kosovara e le truppe della
Kfor, la forza Nato in Kosovo. La raccolta di firme ha preso il
via oggi nel settore nord (serbo) di Kosovska Mitrovica e a
Leposavic, mentre per ragioni logistiche comincerà nei prossimi
giorni anche a Zvecan e Zubin Potok, gli altri due maggiori
Comuni a maggioranza serba. Stando alla normativa vigente in
Kosovo, per il successo della petizione è necessario raccogliere
almeno il 20% delle firme sul numero totale degli aventi diritto
iscritti nelle liste elettorali di ciascun Comune. Pertanto a
Mitrovica nord serve raccogliere almeno 3.640 firme, a Leposavic
almeno 2.689, a Zubin Potok almeno 1.347, mentre a Zvecan la
petizione dovrà essere firmata da almeno 1.411 elettori. Non vi
sono dubbi che tali numeri verranno raggiunti senza alcun
problema. Sia a Mitrovica nord che a Leposavic, nonostante le
cattive condizioni meteo, si sono formate stamane lunghe file di
elettori locali in attesa di firmare la petizione. La comunità
internazionale e i mediatori Ue e Usa premono da tempo sulla
dirigenza di Pristina affinchè vengano organizzate nuove
elezioni amministrative nel nord del Kosovo, alle quali tuttavia
sia garantita la partecipazione della locale popolazione serba.
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