A chiedere l'intervento dei soccorsi era stata la madre, la mattina del 28 novembre 2021. La donna, residente a Garlasco insieme al marito e ai due figli piccoli, spiegò al telefono agli operatori del 118 di aver trovato nel lettino la sua secondogenita, di appena tre mesi, cianotica e con difficoltà respiratorie. La bimba venne rianimata e trasportata d'urgenza al San Matteo di Pavia, dove morì poco dopo il ricovero.
In un primo tempo si era pensato ad un caso di "morte in culla": la sindrome della morte improvvisa, che colpisce soprattutto nel primo anno di vita. A distanza di due anni e mezzo da quella drammatica giornata, il quadro è completamente cambiato: i genitori verranno processati con l'accusa di aver provocato la morte della loro figlia, in conseguenza dei maltrattamenti ai quali l'hanno sottoposta. E' stato l'esito dell'autopsia ad incolpare la coppia.
Dall'esame autoptico sono emerse diverse fratture (anche se sul corpo non c'erano apparenti segni di violenze) e anche tracce di deperimento con un peso inferiore a quello che avrebbe dovuto avere la bimba. La Procura ha chiesto il processo per entrambi i genitori: la difesa ha espresso la volontà di poter accedere al rito abbreviato. L'autopsia, eseguita dal medico legale Yao Chen, ha fatto emergere lesioni profonde nel corpo della bimba, non visibili in superficie. In particolare sono state riscontrate diverse fratture costali e anche in altre parti del corpo, fatte risalire a periodi diversi della breve vita della neonata. In seguito ai risultati dell'autopsia il pubblico ministero Giuliana Rizza, che conduce le indagini, ha deciso di approfondire il caso.
Sono stati ascoltati mamma e papà della piccola. Si è saputo che insieme a loro e alle due figlie vivevano anche i nonni paterni. Nessuna delle persone del contesto familiare ha riferito di episodi di violenza, ma dall'inchiesta è stato accertato che in un'occasione la bimba era stata accompagnata al pronto soccorso dell'ospedale per la frattura a una gamba. A rendere ancora più inquietante il quadro investigativo, è lo stato di deperimento al quale era andata incontro la lattante, il cui peso era calato di circa quattrocento grammi. In seguito all'inchiesta, l'altra figlia della coppia (che ha tre anni e mezzo) è stata allontanata dalla famiglia: in sua tutela è stato nominato un legale, con il ruolo di curatore speciale, che si è costituito parte civile nel processo al pari di altri parenti.
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