"Gli addetti di questo comparto
svolgono funzioni essenziali per il Paese e noi vogliamo dare
loro il giusto riconoscimento retributivo, definendo gli accordi
nel più breve tempo possibile per recuperare il ritardo sui
tempi negoziali ereditati dal passato. Gli auspici sono quindi i
migliori". Lo ha detto il ministro per la Pubblica
amministrazione Paolo Zangrillo, intervistato dal Messaggero
all'indomani del tavolo per il rinnovo del contratto pubblico a
cui, per la prima volta, si sono seduti i sindacati dei
militari.
"Far sedere al tavolo le organizzazioni sindacali fra
militari, anziché gli organismi di rappresentanza, significa
affermare un principio di pluralismo e di democrazia sindacale,
nel solco della nostra Costituzione e delle direttive
comunitarie", sottolinea Zangrillo. Gli 1,5 miliardi destinati
ai contratti del comparto Sicurezza e Difesa, per Zangrillo,
rappresentano il "massimo sforzo possibile".
Sul tavolo c'è il nodo degli straordinari che spesso non
vengono pagati: "Gli straordinari saranno uno dei punti centrali
della trattativa. Bisognerà arrivare ad un adeguamento del
valore economico nell'ottica della giusta valorizzazione dei
trattamenti accessori. Troveremo la soluzione".
Nel pubblico impiego si è aperto anche il dibattito sulla
settimana di quattro giorni. "In un Paese che sconta da decenni
un ritardo importante in termini di produttività - replica
Zangrillo - è d'obbligo porsi la domanda: possiamo
permettercelo? Questo significa che dobbiamo lavorare con
intensità per recuperare efficienza, come alcune realtà
organizzative eccellenti hanno fatto. Solo allora potremo
pensare a soluzioni innovative".
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