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La guerra all'Aromia Bungii? Si vince con la denuncia

Il nemico pubblico numero uno si nasconde nei tronchi

Redazione ANSA

E' un coleottero sbarcato in Campania dalla Corea e dalla Cina, le sue larve si annidano nel legno dove scava profonde gallerie, che alla fine, provocano la morte della pianta. E' l'aromia bungii, il nemico pubblico numero uno delle coltivazioni e dei boschi della Campania.
    Contro di lui il servizio fitosanitario della Regione Campania sta scatenando una lotta senza quartiere, che parte però ad handicap, visto che la sua invasione silenziosa è stata scoperta due anni dopo il suo arrivo nella regione. "L'aromia bungii - spiega Raffaele Griffo, uno dei responsabili del servizio fitosanitario - era stato infatti fotografato già nel 2010 da un'associazione di appassionati di entomologia che però non hanno comunicato l'avvistamento alla Regione. Ce ne è giunta notizia solo nel 2012, quando ormai si era diffuso in diverse zone".
    Il grosso coleottero è stato infatti trovato nella zona occidentale di Napoli, a Monte di Procida e a Quarto. Si tratta di un avversario duro. "Ha un ciclo di vita di due-tre anni - spiega Griffo - ed esce dalla pianta solo quando è adulto tra giugno e settembre. In quella fase di volo si può uccidere, altrimenti è difficile individuarlo all'interno del legno".
    L'aromia bungii è stato individuato in Campania e in Lombardia: è quindi molto attenta la lente d'ingrandimento dell'Ue che vuole evitare che si possa diffondere in altre aree dell'Unione. "C'è stata anche un'ispezione dell'Ue - ricorda Griffo - la scorsa primavera e hanno apprezzato la maggior parte delle azioni che abbiamo messo in campo".
    L'intervento rapido è la base del successo in questi casi, come dimostra il caso di Quarto, dove dopo aver individuato le piante infette non sono stati trovati altri focolai. Ma la lotta è anche dolorosa: l'aromia ha infestato una parte dei ciliegi della zona di Chiaiano e spesso è necessario abbattere gli alberi, con tutto il carico affettivo che lega i piccoli coltivatori diretti ad ogni singola pianta. Ma per un albero che cade se ne salvano migliaia. "In questo senso - conclude Griffo - la collaborazione dei cittadini è indispensabile. Bisogna sempre segnalare gli avvistamenti, anche in città, e per questo abbiamo diffuso anche su youtube un video per far conoscere il coleottero anche ai cittadini".
   

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