VERONA - In Lettonia, Lituania, Estonia e Bielorussia le potenzialità di aprire il mercato enologico ci sono. E' dunque arrivato il momento di esportare vino nei Paesi emergenti dell'Est europeo; Paesi vicini. Ragioni, potenzialità, canali distributivi, importatori, fiere di settore in questi Paesi dell'Est europeo sono stati uno dei focus di wine2wine a Veronafiere. In questi Paesi il consumo pro capite è ancora basso, (si va dai 4,4 litri della Bielorussia ai 12,2 dell'Estonia), ma l'interesse per il vino è dimostrato dalla presenza di riviste e fiere specializzate, oltre che da un certo numero di importatori (130 in Lituania dei quali 25 distributori, 170 di cui 30 distributori in Lettonia, 200 di cui 25 distributori in Estonia e 80 in Bielorussia). Nel 2014 i numeri del vino italiano, secondo dati Veronafiere-Vinitaly, nei quattro Paesi sono: l'import della Bielorussia ha raggiunto un valore di 1.178.180 euro per 744.680 litri; quello della Lituania 16.746.384 euro per 14.682.44 litri; l'import di Estonia 11.293.325 euro per 3.203.147 litri mentre l'import di vino italiano della Lettonia ammonta a 39.434.123 euro per 9.976.083 litri.
La vendita al consumatore è fatta quasi completamente sul canale off-trade e le catene della distribuzione organizzata vanno direttamente alla fonte per approvvigionarsi. I numeri sono modesti ma la semplicità burocratica dovuta all'appartenenza all'Ue di Lituania, Estonia e Lettonia possono essere interessanti per le piccole cantine.
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