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Renzi: 'Clausola salvaguardia non scatterà'

Dopo che la Ue ha bocciato la norma sull'Iva, col rischio di un nuovo buco da 700 milioni. Il governo si impegna a non far scattare aumento sulle accise sui carburanti

Dopo che la Commissione Ue ha negato la richiesta di deroga per estendere la 'reverse charge' alla grande distribuzione - problema che apre un 'buco' da 728 milioni - "la clausola di salvaguardia non scatterà in nessun caso". Lo ha assicurato, "con forza", il premier Matteo Renzi a Bersaglio Mobile su La7 pur dicendosi non d'accordo con la posizione Ue.

La decisione sulla reverse charge, "come ha detto Padoan, era abbastanza attesa e discussa in sede di legge di stabilità. Sui 728 milioni sono molto tranquillo anche perchè sono una misura che pesa su un bilancio di 728 miliardi... Non ci sarà nessun problema, stiamo ragionando dove prenderli". Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Bersaglio Mobile su La7.

Nuova grana per i conti italiani. La Commissione europea dice 'no' all'estensione del meccanismo di 'reverse charge' alla grande distribuzione. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulle pensioni, costata 2,2 miliardi che hanno bruciato il 'tesoretto' emerso dal Def, per il bilancio si apre un nuovo 'buco' da 700 milioni. La Legge di Stabilità prevede che scatti in automatico una clausola di salvaguardia che aumenta l'accisa su benzina e gasolio a partire dal primo luglio. Ma dal Tesoro rassicurano che "c'è il fermo impegno del Governo" ad evitare che il rincaro scatti. Soddisfatta la Confindustria, che contro la misura aveva presentato un ricorso all'Ue. Resta invece ancora sotto esame il meccanismo dello 'split payment' - che dovrebbe assicurare oltre 900 milioni di euro di entrate - ma vi sono buone possibilità di un via libera.

Al termine dell'analisi cominciata il 12 febbraio, quando l'Italia ha introdotto la richiesta di estensione della 'reverse charge' alla grande distribuzione, la Commissione ha concluso che "non è in linea con l'articolo 395 della direttiva sull'Iva". Per Bruxelles, "non c'è prova sufficiente che la misura richiesta contribuisca a combattere le frodi. Ed è inoltre dell'opinione che tale misura implicherebbe elevati rischi di spostamento delle frodi al settore del commercio al dettaglio e ad altri Stati", ha detto Vanessa Mock, portavoce del commissario alla fiscalità Pierre Moscovici. La Commissione ha messo nero su bianco la sua opinione in una comunicazione inviata al Consiglio in cui raccomanda di bocciare la richiesta italiana. Sarà quindi il Consiglio a pronunciarsi, ma è praticamente scontato che seguirà il parere della Commissione. Bruxelles, si legge nella comunicazione, "ha sempre avuto un approccio cauto, per assicurare che le deroghe non vadano a minare l'operatività del sistema Iva generale, che siano limitate, necessarie e proporzionate.

Ogni deroga al sistema del pagamento frazionato non può quindi essere che una misura d'emergenza e 'ultima ratio' in casi provati di frodi, e deve offrire le garanzie sulla necessità ed eccezionalità della deroga, la durata della misura e la natura dei prodotti. La procedura di 'reverse charge' non deve essere usata sistematicamente per mascherare la sorveglianza inadeguata delle autorità fiscali di uno Stato". Per Bruxelles invece "le autorità italiane non hanno dimostrato" che per il tipo di merci in questione è impossibile fare un controllo attraverso i mezzi convenzionali, circostanza che avrebbe giustificato la necessità di un simile provvedimento. Inoltre, il Governo l'aveva pensata come misura anti-evasione, ma la Commissione "ha seri dubbi che avrebbe l'impatto positivo che si aspettano le autorità italiane", perché è adatta alla prevenzione delle 'frodi carosello' ma non di tutte le altre che portano all'evasione dell'Iva. La misura era prevista dall'ultima legge di Stabilità messa a punto proprio dal governo Renzi. Ma rappresenta certo un'ulteriore tegola, che questa volta arriva da Bruxelles, dopo la bocciatura che la Corte Costituzionale ha fatto sulla ''Robin Tax'' voluta da Tremonti sulle public utility e poi sul blocco dell'indicizzazione delle pensioni adottato dal governo Monti, quindi sulla supertassa sulle sigarette elettroniche. E potrebbe non essere finita: la prossima settimana, il 26 maggio, dovrà decidere sull'aggio dell'8% chiesto da Equitalia sulle somme riscosse (vale 2-3 miliardi) e poi il 23 giugno sul blocco, che oramai dura da anni, dei salari dei dipendenti pubblici. Per il Tesoro sarebbe quest'ultima una stangata da 12 miliardi.

L'obiettivo è di tenere la Whirlpool a Caserta, o comunque un polo industriale. Lo afferma Matteo Renzi parlando alla trasmissione Bersaglio mobile, su La7, della vicenda Whirlpool, e spiegando che nel Mezzogiorno ci devono essere delle realtà industriali che qualifichino la priorità del Sud.

Sergio Marchionne è la dimostrazione che la scommessa del sud di Landini è una sconfitta. Marchionne dal punto di vista del sindacato vince 3 a zero e Landini si butta in politica. Lo afferma Matteo Renzi nell'annunciare,parlando a Bersaglio Mobile de La7, la sua visita allo stabilimento della Fiat di Melfi,in Basilicata.

E' stato Silvio Berlusconi a rompere il patto del Nazareno perchè è stato eletto al Colle Sergio Mattarella, "un galantuomo che rieleggerei subito". Lo afferma Matteo Renzi parlando a Bersaglio mobile su La7. Il patto era sulla legge elettorale e Forza Italia, che lo aveva già votato in prima lettura al Senato poi grida al fascismo con Renato Brunetta che invoca l'Aventino, "ma non scherziamo - aggiunge Renzi - il fascismo ha ammazzato..bisogna usare parole più consone".

 

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