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Ebola, guarita anche la seconda infermiera del Texas Presbyterian

Nuovo bollettino Oms, quasi 10mila casi

Amber Joy Vinson, la seconda infermiera del Texas Presbyterian contagiata da Ebola, non ha più traccia del virus nel suo organismo. Amber e' curata all'Emory Hospital di Atlanta. "Sta recuperando forze e il morale e' alto", ha detto la madre Debra Berry secondo cui i medici non le hanno più riscontrato tracce di Ebola. La ragazza, che aveva messo in allarme almeno due stati Usa avendo viaggiato in aereo tra Texas e Ohio dopo essere stata esposta a Ebola, sarà presto fatta uscire dall'isolamento. Amber aveva preso Ebola da Thomas Eric Duncan, il liberiano morto l'8 ottobre al Texas Presbyterian per la malattia che sta decimando il suo paese di origine.

Si avvicina sempre più a quota 10mila vittime l'epidemia di Ebola in Africa occidentale. Secondo l'ultimo bollettino dell'Oms appena pubblicato i casi accertati sono 9936, con 4877 morti.

Il documento certifica ufficialmente le dichiarazioni di 'Ebola free' per Nigeria e Senegal, ma anche il fatto che in Sierra Leone ormai tutti i distretti hanno avuto almeno un caso. ''La trasmissione del virus rimane persistente e diffusa in Guinea, Liberia e Sierra Leone - afferma l'agenzia - in tutti i distretti in Liberia tranne uno e in tutti quelli in Sierra Leone c'è stato almeno un caso mentre in Guinea il numero di casi è relativamente minore, ma sempre alto in termini assoluti''. Particolarmente alto, spiega il rapporto, la diffusione fra gli operatori sanitari, fra cui si registrano 443 contagi e 244 morti.

Ashoka Mukpo, il cameraman della Nbc che aveva contratto l'ebola in Liberia, è stato dichiarato guarito dalle autorità sanitarie Usa e verrà presto dimesso dal Nebraska medical center di Omaha. "Ho lottato e vinto, con l'aiuto di molti", ha affermato il freelance. E' il quarto paziente a guarire dall'ebola negli Usa, dopo i due missionari che avevano contratto il virus in Liberia e l'infermiera di Dallas.

Obama incontra supercommissario a Casa Bianca
Il presidente americano Barack Obama incontrera' oggi alla Casa Bianca Ron Klain, il supercommissario nominato per coordinare la lotta contro l'epidemia di ebola. Lo riferisce una nota dell'amministrazione Obama. il presidente Usa vedra' Klain e il team che sta coordinando la risposta del governo nella lotta al virus. L'obiettivo del supercommissario e' quello di attuare "una risposta aggressiva, efficace e coordinata" del governo contro l'ebola.

Ruanda impone controlli a chi arriva da Usa e Spagna
Tutti i passeggeri in arrivo in Ruanda e provenienti da località di Stati Uniti e Spagna saranno sottoposti a controlli medici, indipendentemente dal fatto che mostrino sintomi simili a quelli degli infettati dal virus Ebola. La misura decisa dalle autorità di Kigali è immediatamente esecutiva, secondo quanto riferiscono i media locali, e sarà applicata a tutti coloro che, prima dell'arrivo in Ruanda, siano stati, nei 22 giorni precedenti, negli Stati Uniti e in Spagna, dove nelle scorse settimane sono stati registrati dei casi di Ebola. Il Ruanda continua a non permettere l'ingresso sul proprio territorio alle persone che, nell'arco dei 22 giorni precedenti (il virus ha una incubazione da 2 a 21 giorni) siano stati in Guinea, Liberia, Senegal o Sierra Leone.

Test rapido e vaccino ma in zone virus manca cibo

I laboratori di ricerca di tutto il mondo stringono i tempi per mettere a punto armi efficaci contro il virus Ebola: da Parigi arriva l'annuncio di un test rapido di diagnosi, mentre l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) assicura che i primi vaccini sperimentali saranno disponibili in Africa nel 2015. Altra buona notizia giunge dalla Spagna, dove è stata dichiarata definitivamente ''guarita'' l'infermiera Teresa Romero. La situazione in Africa occidentale, però, continua a peggiorare: nelle zone colpite inizia a mancare il cibo ed è allarme per la malnutrizione infantile. Il test rapido è stato messo a punto dai ricercatori del Commissariato per l'energia atomica e le energie alternative (Cea) e fornisce il risultato in meno di 15 minuti. I test attualmente in circolazione, invece, richiedono in media due ore di tempo e possono essere effettuati solo in laboratorio. Il nuovo test potrà essere utilizzato direttamente sul posto, "senza materiale specifico, sulla base di una goccia di sangue, di sperma o di urina".

Sarà disponibile a fine ottobre. Da parte sua, l'Oms prevede di disporre dei risultati iniziali sulla sicurezza dei candidati-vaccini contro Ebola entro la fine dell'anno e di usare i primi vaccini sperimentali in Africa occidentale all'inizio del 2015. L'Oms segue in particolare due candidati vaccini: il VSV Ebo, sviluppato dal Canada, e il ChAd3 della GSk attualmente in fase di test clinici negli Stati Uniti, a Oxford e in Mali (test clinici saranno condotti a Losanna entro la fine del mese). Anche per il vaccino VSV, i test d'immunogenità e sicurezza sono cominciati negli Stati Uniti. Tra gli altri candidati vaccini allo studio, quello sviluppato dalla Russia, con cui l'Oms è in contatto. Aumentano anche i fondi stanziati dai paesi Ue: il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha confermato oggi che nella legge di stabilità ci saranno 50 milioni di euro per l'emergenza Ebola, destinati a rafforzare i controlli in porti e aeroporti e per le dotazioni dell'Istituto Spallanzani di Roma, mentre il Belgio ha stanziato altri 7 mln di euro (oltre ai 22 previsti). In Africa, tuttavia, l'epidemia non si arresta, anche se oggi l'ong Medici senza frontiere, nel segno della speranza, ha festeggiato il 'sopravvissuto numero 1000' dimesso dai suoi centri di cura.

In generale, però, la situazione sembra precipitare: gli ospedali esistenti hanno chiuso per paura dei contagi e perchè non attrezzati, hanno denunciato oggi vari missionari cattolici in collegamento telefonico per una tavola rotonda presso la sede dei Camilliani a Roma. Questo, avvertono, sta facendo aumentare i decessi per altre cause, dalla malaria ai parti. Ma, soprattutto, è allarme cibo: i generi alimentari scarseggiano ed i prezzi sono schizzati rendendo le esigue scorte inaccessibili alla popolazione, e la situazione è particolarmente grave per i bambini. Proprio per fare il punto sull'epidemia - che ha fatto oltre 4.500 morti - il comitato di emergenza Oms si riunirà domani a Ginevra e valuterà eventuali nuove raccomandazioni. Intanto, gli Usa potrebbero limitare l'arrivo dei passeggeri dai Paesi colpiti solo a 5 aeroporti, attrezzati per fronteggiare l'emergenza. Gli scali interessati sono: il Jfk di New York, Newark in New Jersey, l'O'Hare di Chicago, il Washington Dulles e l'Atlanta Hartsfield. E un'allerta è giunta in serata dalla Tunisia, dove le autorità sanitarie hanno disposto il ricovero, per sospetta Ebola, per un uomo giunto oggi all'aeroporto di Enfidha dopo essere stato espulso dall'Italia perché immigrato irregolare.
   

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