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Ultimatum della Lega: 'Fuori chi è nella Fondazione di Tosi'

Maroni a sindaco Verona: "Se ci lascia è finito". Leader Carroccio contro l'Ue: 'Bruxelles peggio di Mussolini'

"Con decorrenza lunedì 9 marzo, l'iscrizione o l'adesione alla Fondazione che fa capo a Tosi è incompatibile con la qualifica di socio ordinario militante della Lega Nord". E' quanto scritto nel verbale del consiglio federale di ieri, che Calderoli ha inviato alle segreterie regionali con l'obbligo di affissione in tutte le sedi.

"Il Consiglio federale stabilisce che la Fondazione e/o associazione 'Ricostruiamo il Paese' altresì nota come 'Il Faro' o 'I Fari' ha natura politica" e dunque, in base allo Statuto è incompatibile con l'iscrizione alla Lega. E' lo stralcio del verbale del Consiglio federale di ieri che riguarda l'incompatibilità fra l'iscrizione alla Lega e la partecipazione alla Fondazione che fa capo a Flavio Tosi. Lo stralcio e' contenuto in una lettera a firma di Roberto Calderoli, responsabile organizzativo federale del Carroccio, che è arrivata in queste ore da via Bellerio alle segreterie nazionali (ossia regionali, nel lessico leghista) e provinciali con "l'obbligo di affissione in tutte le sedi" perché chiunque abbia la doppia tessere ottemperi alla prescrizione del Federale.

Salvini contro l'Ue - Dopo aver definito Matteo Renzi il "servo sciocco" di Bruxelles, Matteo Salvini parte all'attacco dell'Europa. "A Bruxelles - ha detto replicando a un ascoltatore a Radio Padania - c'è ben di peggio di Mussolini, non hanno camicia nera o olio di ricino ma hanno spread e finanza, fanno peggio del fascismo".

Tensione con Tosi - Il leader del Carroccio - dunque - torna ad attaccare mentre il suo partito resta alle prese con la questione del Veneto dopo che il consiglio federale ha dato un ultimatum di 7 giorni a Flavio Tosi per decidere se restare nel movimento. "Spero che Tosi - dice Salvini parlando a 'La Telefonata' - farà grandi cose insieme a noi". "Tosi è un ottimo sindaco - ha detto - ha cambiato Verona come un calzino, per lui ci sarà spazio, basta che nessuno litighi con qualcun altro. La gente chiede fatti, non parole e nessun litigio". E poi "chiunque esce dalla lega poi non va da nessuna parte". Stessa linea da Roberto Maroni: "bene ha fatto Salvini a prendere una decisione" dopo troppe polemiche. "Ieri - ha concluso Maroni - la Lega ha deciso e oggi quella decisione va rispettata, se uno non la rispetta si mette fuori dal movimento".

Nodo alleanze - In vista delle regionali Maroni apre a una alleanza con Forza Italia: "Spero che l'accordo" fra Lega e FI, ha detto a Radio Anch'io, "si faccia perché, al di là di tante differenze e distinguo, facciamo parte del centrodestra". Secondo Maroni, il Consiglio federale di ieri "non ha chiuso la porta" per le Regionali alle alleanze con Fi e ha dato "pieno mandato" a Salvini per discuterne. "Io - ha detto anche Salvini parlando di alleanze - non chiudo la porta in faccia a nessuno, Alfano se l'è chiusa da solo. Vedremo su Forza Italia che cosa decideranno i veneti, gli umbri, eccetera".

Intanto Matteo Salvini fa sapere che gli "piacerebbe tantissimo" candidarsi a sindaco di Milano. "Dovrei sentire il parere dei milanesi", ha detto nel corso della telefonata di Belpietro dove ha aggiunto che "per scegliere verrebbero comunque fatte, sempre e comunque, le primarie". "Quello che è verto - ha aggiunto - è che non voglio lasciare campo libero a Renzi".

 

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