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Stefano Esposito il pro Tav, caos bus è sfida ma sono un duro

A senatore delega trasporti, "mio impegno ridare serenità"

"Io non lo sfiderei...". Le parole del sindaco Ignazio Marino durante la conferenza stampa di presentazione della nuova giunta rendono bene il carattere sanguigno di Stefano Esposito, senatore Pd da oggi nuovo assessore ai Trasporti in Campidoglio al posto del dimissionario Guido Improta. Sarà lui, già nemico giurato dei No-Tav, a tentare di sbrogliare l'intricata matassa della mobilità nella Capitale, alle prese non solo con un'azienda dei trasporti (Atac) ad un passo dal baratro ma anche con i malumori di lavoratori e cittadini, i primi schiacciati tra l'azienda al collasso e una flotta bus inadeguata ed i secondi esasperati dai quotidiani disagi e disservizi su tutto il fronte, dai bus alle metro. Nonostante il suo passato politico non annoveri ruoli ufficiali nel settore mobilità o trasporti, il sindaco Marino ha deciso comunque di puntare sull'attuale commissario del Pd ad Ostia (nominato dopo lo scandalo di Mafia Capitale) convinto forse più dalla sua "determinazione" - come spiega lo stesso primo cittadino in conferenza - che dalla sua competenza specifica. La privatizzazione della municipalizzata non lo spaventa ("Chi è contrario faccia delle proposte e le valuteremo", dice), ma prima di fare della promesse punta a "ridare serenità ai romani". "Sono abituato a fare le cose difficili", dice il parlamentare torinese, da sempre contro i no-Tav tanto da essersi "guadagnato" ormai da qualche anno la scorta che lo sorveglia ventiquattrore al giorno. E sono proprio i movimenti contrari all'alta velocità tra i primi a commentare la nomina di Esposito esprimendo ironica "solidarietà ai romani". A stuzzicarlo ci pensa anche il capogruppo di Sel (ormai fuori dalla giunta) in Campidoglio, Gianluca Peciola, che gli regala un libro di Erri De Luca, da sempre contrario all'alta velocità.
    "Ho già perso tempo a leggerlo - la sua replica - E' un doppione". Il senatore, attivissimo sui social network (oggi ha postato il contratto da assessore con un apostrofo di troppo che ha scatenato l'ironia del web), prova a non lasciarsi scalfire e tira dritto, sa che l'impegno che lo attende è quanto mai gravoso in un momento particolarmente delicato. "Mi ritengo un duro - dice - però partirò morbido. E' inutile fare promesse in questo momento". "Il mio primo impegno sarà quello di ridare serenità ai romani, poi si penserà al consiglio d'amministrazione dell'Atac e alle nomine dei dirigenti", spiega il neoassessore che già da domani avrà l'opportunità di toccare con mano la tensione che si respira in città, quando i pendolari della Roma-Lido prima e gli autisti dell'Atac poi si ritroveranno in piazza del Campidoglio per manifestare. "Oggi chiamerò Guido Improta per il passaggio di consegne - spiega -.
    Il prima possibile convocherò i sindacati, tra domani e giovedì.
    Ora è il momento che tutti facciano un passo indietro per aprire un tavolo di discussione". 
   

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