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Colori d'autunno nella magia degli arboreti valdostani

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Fenomeno di costume in Canada e negli Stati Uniti e da alcuni anni diffusa anche in Europa, l'osservazione del 'foliage' il magico periodo quando la natura si fa bella e s'illumina prima di assopirsi nel suo lungo sonno invernale, 'infiammando' gli alberi di tonalità cangianti dal giallo all'ocra, all'arancio al rosso, rappresenta uno dei motivi per il quale scegliere una vacanza d'autunno nella natura incontaminata della Valle d'Aosta.

Oltre alle aree protette della regione, tra cui il Parco nazionale del Gran Paradiso e il Parco naturale Mont Avic, il 'cuore' del 'foliage' valdostano è rappresentato dal patrimonio di boschi e arboreti dove perdersi ad ammirare tutte le sfumature che la 'terza stagione' regala alle chiome degli alberi. Il viaggio potrebbe partire dal parco del castello 'Passerin d'Entrèves' di Chatillon, nella media Valle d'Aosta, un punto d'osservazione straordinario, grazie ai suoi alberi monumentali. Numerosi aceri lo tingono di rosso in varie zone, fino al giardino rinascimentale dalle ampie geometrie di stile francese. All'interno sono stati individuati ben 33 alberi con caratteristiche di monumentalità di nove specie diverse. Il parco è visitabile dal 20 marzo al 15 ottobre dal martedì al venerdì dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 13 alle 18,30, il sabato e la domenica dalle 10 alle 18,30; dal 16 ottobre al 20 novembre dal martedì al venerdì dalle 8 alle 12,30 e dalle 13 alle 17, il sabato e la domenica dalle 8,30 alle 17.

Risalendo lungo la Dora, tra la Valle di Brusson e quella di Saint-Vincent, ci s'imbatte nella foresta mista del Col de Joux, composta in prevalenza da conifere che contornano di verde brillante il fogliame ramato e purpureo dei ciliegi selvatici, mentre a Verrès, risalendo la strada regionale della Val d'Ayas, è possibile visitare l'arboreto 'Borna di Laou' (tana del lupo, in patois franco-provenzale) dove si incontrano, oltre alle specie autoctone quali roverella, corniolo, biancospino e olmo, anche ciliegi, frassini, castagni, nespoli, peri e tigli, fino a scoprire delle vere e proprie rarità botaniche spontanee come il nespolo, il pungitopo e l'alloro.

A Verrayes si trova l'arboretum 'Abbé Vescoz' con 10.000 piante, tra cui cedro, douglas, cipresso italico e sequoia. L'arboreto, il più antico della regione alpina nel suo genere, fu realizzato fra il 1905 e il 1908 dal Canonico Vescoz, illustre religioso, letterato, scienziato e geologo. Si tratta del primo esperimento di rimboschimento effettuato in Valle d'Aosta con specie esotiche, su una superficie di oltre 12 ettari.

Ad Aosta, in località Entrebin, si può visitare il 'Parque d'Euntrebeun', un arboreto con una varietà di circa 200 specie di notevole qualità cromatica, tra il giallo di frassini ed olmi e l'arancio dei castagni. Il nome in patois indica il piccolo bosco a monte della frazione Entrebin, posto ad un'altitudine di 971 metri a soli sei chilometri da Aosta. Infine a Courmayeur, alle pendici del Monte Bianco, in località Plan Gorret, si trova il Parco 'Abbé Henry'. Inaugurato nel 1901, da un'idea dell'Abate Joseph-Marie Henry, l'area è stata estesa nel corso degli ultimi 25 anni, e interessa ora una zona di superficie superiore ai 13.000 mq. Questo bel polmone verde racchiude una diversificata e interessante vegetazione arborea e arbustiva dove sono visibili ligustro, prugnolo, rosa canina e pimpinellifolia, biancospino, lantana e lonicera, oltre a specie esotiche tra cui un douglas e un abete gigante monumentale.

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