TRENTO - Un aumento di circa il 50% dell'occupazione femminile, con conseguente incremento del tasso di natalità, la riduzione del 10% del tasso di assenteismo per malattie e visite mediche e del 20% di quello dovuto a impegni di cura per la famiglia, sia figli che genitori anziani. Risultano alcuni dei vantaggi dell'applicazione a livello nazionale delle misure di conciliazione famiglia-lavoro, previste dal marchio del Family audit, per i dipendenti di aziende pubbliche o private. Le misure consistono prevalentemente nell'adozione di ciò che in sintesi si definisce 'lavoro agile', ovvero telelavoro, flessibilità di orario, part-time, congedi parentali, nonché l'accompagnamento al rientro al lavoro dopo una maternità.
I dati sono la proiezione statistica della ricerca 'I benefici economici della certificazione Family audit', condotta da Martina Ricca sulla gestione della Cassa rurale di Fiemme, in occasione della laurea magistrale al dipartimento di economia e management dell'Università di Trento. La ricerca è stata presentata oggi a Trento nell'ambito del convegno 'Gli effetti del benessere delle organizzazioni', promosso dall'Agenzia della famiglia della Provincia di Trento nell'ambito degli eventi 'Prefestival delal famiglia'.
Occasione anche del conferimento del marchio Family audit alla società pubblica Informatica trentina e altre 22 organizzazioni trentine. Il Family audit, nato in Germania nel 2004, è stato adottato in Trentino, per la prima volta in Italia nel 2010. Oggi sono 190 le organizzazioni a livello nazionale che hanno ricevuto il marchio, di cui 70 in Provincia di Trento. Il Family audit è stato promosso con due bandi nazionali dal 2012 al 2014 dal Dipartimento delle politiche familiari del Governo.
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