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Festival famiglia: se famiglia sta bene, sta bene comunità

Regioni e enti locali a confronto sulle politiche

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TRENTO - "Se la famiglia sta bene, sta bene anche la comunità". Questo l'assunto che ha unito concettualmente gli interventi della sessione pomeridiana del Festival incentrata sulle esperienze delle Regioni e degli enti locali. Se le iniziative a livello nazionale, come ha spiegato il Capo dipartimento per le politiche della famiglia, presidenza Consiglio dei ministri, Ermenegilda Siniscalchi, si concentrano in particolare sull'attuazione del Jobs act, per quanto riguarda le misure di conciliazione famiglia-lavoro e sul perfezionamento dei congedi parentali, a livello locale il modello trentino per le politiche pubbliche a favore del benessere familiare fa scuola.

"Dal 2014 abbiamo sottoscritto un protocollo con la Provincia di Trento - ha affermato il sindaco di Alghero, Mario Bruno - per applicare anche nel nostro comune un piano operativo che entro l'estate del 2016 possa realizzare alcune delle misure di successo del Trentino come lo Sportello famiglia e il Libro bianco delle politiche famigliari". Una sfida raccolta anche dalla Regione Lazio, che guarda al Trentino come capofila dei nuovi territori formato famiglia. "Il Lazio ha contratto 22 miliardi di euro di debiti - ha detto l'assessore regionale Rita Visini - ma siamo riusciti finora a recuperare 9 miliardi di euro grazie a politiche di trasparenza con ottiche di innovazione come quella di mettere al centro del governo del territorio la persona e il welfare familiare: dalla tutela dei minori e dei disabili, alla conciliazione famiglia-lavoro. L'obiettivo è di realizzare entro il prossimo anno cinque centri famiglia nel Lazio per ogni provincia più uno per Roma capitale". "Anche noi vorremmo avvicinarci al modello trentino, ma noi non abbiamo le stesse risorse dell'autonomia - ha affermato l'assessore della Regione Veneto Manuela Lanzarin - e se anche noi le avessimo potremo metter in campo politiche puntuali e agili".

"Per le politiche alle famiglie, oltre alle risorse - ha replicato il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta - servono solo risorse ma idee e strategie. E quindi chiediamo che il Paese intero investa in nuove strategie per la famiglia che aiutino anche gli enti locali. Poi anche noi amministratori dobbiamo cambiare in termini di politiche trasversali che tengono conto del benessere della famiglia, perché ha ragione il cardinal Bagnasco a dire che la famiglia è l'ammortizzatore sociale più potente". "Per tutelare la famiglia - ha detto nell'intervento conclusivo della sessione, l'assessore della Regione Trentino Alto Adige, Violetta Plotegher - dobbiamo dare attenzione al benessere relazionale, creando spazi per i bambini e le famiglie. Inoltre - ha aggiunto - dobbiamo tenere presente che i mutamenti socio economici portano molte situazioni familiari normali a una vulnerabilità sociale diffusa dovuta al fatto che molte di loro si prendono in carico un'infinità di compiti che dovrebbero essere sostenuti dalle politiche sociali".

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