ROMA - Sono oltre cinquantamila le persone che lavorano nella fase agricola e in quella di prima trasformazione del tabacco greggio. E proprio a questo bacino di lavoratori si rivolge l’accordo tra Philip Morris e ministero delle Politiche Agricole, garantendo una prospettiva di acquisti di tabacco greggio su basi pluriennali in Campania, Umbria, Veneto e Toscana. Si tratta, nello specifico, di particolari distretti agricoli in cui la coltivazione del tabacco è storica, ma anche una delle garanzie di sopravvivenza di queste comunità, sia in termini di valore economico complessivo che di posti di lavoro.
L’intesa è la quarta in ordine di tempo - dopo quelle siglate rispettivamente nel 2005, 2007 e 2011 - ed è concepita in modo innovativo, coprendo contemporaneamente aspetti diversi, in particolare per gli operatori della fase agricola della filiera italiana del tabacco.
In particolare, l'accordo prevede che per il primo triennio Philip Morris si impegni a stipulare contratti di acquisto annuali di tabacco secco sciolto italiano per la varietà Burley per circa 11.000 tonnellate (quasi il 60% del totale di questo tipo prodotto in Italia), mentre sono previste 10.000 tonnellate per la varietà Virginia Bright (pari al 30% del totale italiano).
Attenzione importante è riservata ai requisiti qualitativi delle produzioni, attraverso l’applicazione delle ‘Buone Pratiche Agronomiche’ predisposte dal Mipaaf e delle 'Good Agricultural Practices' di Philip Morris International.
Per quanto riguarda le innovazioni produttive, invece, si prevede che il tabacco sia stato essiccato in forni realizzati, equipaggiati e mantenuti per prevenire qualsiasi contaminazione esterna. Il prodotto poi dovrà essere totalmente tracciabile, dal seme al tabacco consegnato all’acquisto.
Infine, è prevista una collaborazione con Ismea, per predisporre un programma di investimento sulla sostenibilità del settore che includerà, ad esempio: iniziative sul risparmio energetico, sulla razionalizzazione dell’acqua nelle fasi di coltivazione e cura del tabacco e sull’utilizzo alternativo degli scarti e dei residui di lavorazione.
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