ROMA - "Una cosa importante perché non si limita a analizzare e chiedere qualcosa a Governo e istituzioni, che pure è legittimo, ma si decide di agire; ed una cosa imporrante perché si muove lungo una direttrice sovranazionale e di collaborazione tra imprese". Così il ministro per il Lavoro Giuliano Poletti, intervenuto alla presentazione del progetto lanciato da Nestlè per l'occupazione giovanile Alliance For Youth.
"In un congiuntura economica delicata come quella attuale, la responsabilità di affrontare il problema della disoccupazione giovanile non può essere demandato solo ai singoli o alle Istituzioni", ha affermato il capo Mercato di Nestlé Italia, Leo Wencel.
"Anche le aziende -dice Wencel- devono fare la propria parte. Siamo oggi molto felici che oltre 200 aziende in Europa, e 12 in Italia, abbiano accolto il nostro invito a prendere parte all'importante sfida per contrastare il fenomeno della disoccupazione giovanile. Un invito che è esteso a chiunque voglia unirsi a noi, in quanto questo vuole essere solo un punto di partenza".
"Dall'azienda internazionale alla piccola media impresa: l'alleanza in Italia per i giovani è espressione della grande eterogeneità dell'impresa e del fare impresa nel nostro Paese" ha spiegato il direttore risorse umane di Nestlé Italia, Giacomo Piantoni. "In Italia - ha continuato - lavoriamo nella filiera con diverse realtà produttive, dai grandi gruppi alle PMI e per questo abbiamo voluto iniziare questo cammino con una rappresentanza di tutti. Al nostro invito ad aderire all'iniziativa la risposta è stata entusiasmante: 12 aziende che, con grande slancio, coscienza e passione si sono mobilitate per agire concretamente per favorire l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Attraverso l'impegno comune sancito da Alliance for YOUth si apriranno in Italia, per gli under 30, oltre 5.000 opportunità professionali".
"Abbiamo aderito con entusiasmo - ha spiegato Alberta Camporese, responsabile risorse umane di Dimension Data - perché, come azienda di servizi informatici, la generazione a cui si rivolge è quella che ci dà il maggior contributo e perché possiamo fare investimenti con altre aziende. Credo che anche i giovani coinvolti si sentano parte di un progetto più ampio". "Abbiamo aderito perché un'azienda si basa sulle persone, sui giovani - ha detto il general manager di FM Italia, Ugo Lemorini - vogliamo creare un senso di appartenenza importante per i giovani e far vedere che l'Europa non è fatta solo di spread e tassi di crescita".
In collaborazione con: