di Berardino Santilli
L'AQUILA - "Si aprano le porte della basilica di San Bernardino": con le parole di padre Carlo Serri, ministro provinciale dei Frati minori, alle 18:02, dopo oltre sei anni dal terremoto, è stata riaperta al culto all'Aquila la basilica di San Bernardino, prima chiesa del centro storico a tornare in uso. Entrato in mezzo a centinaia di persone in raccoglimento, l'arcivescovo, Giuseppe Petrocchi, ha officiato una preghiera di benedizione visto che l'edificio sacro, seriamente danneggiato, era chiuso dal 2009. Accompagnate da un lungo applauso hanno fatto il loro ingresso le spoglie del Santo, portate dagli Alpini che le avevano prelevate nella chiesa provvisoria di San Bernardino costruita in piazza d'Armi. Il sarcofago è stato trasportato per le strade del centro città, accompagnato da centinaia di persone in corteo, su un mezzo dell'Associazione Nazionale Alpini (Ana), affidato al Gruppo Ana della frazione aquilana di Paganica. Tra i presenti, oltre a rappresentanze degli Alpini, degli scout e di ordini religiosi, il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, l'europarlamentare David Sassoli e la senatrice Stefania Pezzopane. La basilica, tornata al suo antico splendore, è stata invasa da centinaia di persone a riprova del forte carattere sociale e religioso del ritorno a casa di uno dei patroni della città. Per far entrare i fedeli - ai quali padre Carlo Serri, ricordando che l'ingresso della basilica è porta santa, ha raccomandato di entrare in silenzio e ordinatamente perché "nella casa di Dio c'è posto per tutti" - sono state aperte anche le porte laterali. Durante il corteo, partito da Piazza Duomo, padre Serri ha invitato i fedeli a pregare il Santo "affinché la città risorga in tempi brevi". Chiesa stracolma durante la Santa Messa, con tanti rimasti fuori. "Con questa solenne celebrazione è riaperta la basilica di San Bernardino e l'urna, contenente il corpo del Santo, verrà ricollocata nel monumento funebre in cui ha riposato per secoli" ha detto monsignor Petrocchi. "L'evento riveste un profondo significato, religioso e civile - ha sottolineato l'arcivescovo nell'omelia - Si tratta della prima chiesa monumentale restituita al culto dopo il terremoto del 2009. Il magnifico restauro ridona questo capolavoro architettonico più bello e meglio valorizzato di prima. E sono proprio questi due avverbi, più e meglio, a rappresentare la sigla spirituale e culturale di tale evento". Quando le spoglie del santo avevano lasciato la chiesa di periferia intitolata, padre Quirino Salomone, assistente spirituale del movimento celestiniano, ha affermato: "Siccome all'Aquila stiamo un po' tutti fuori di testa, non solo di casa, speriamo che il rientro di San Bernardino nella sua casa sia di buon auspicio per gli aquilani". Al termine della funzione religiosa un breve intervento del sindaco Cialente: "La riapertura della basilica è il simbolo della ricostruzione dell'Aquila. Ci saranno tanti di questi giorni" ha concluso tra gli applausi.
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