Era talmente ben congegnato il sistema di scarichi nel fiume Volturno, creato dal "re del latte" Giuseppe Gravante, di escrementi e altri rifiuti provenienti dalla sua azienda di allevamento di bovini, che neanche i droni dell'Università o gli aerei e altri velivoli della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto erano riusciti a individuarli. E ciò nonostante i continui voli sul territorio iniziati nel 2011 dopo le denunce del WWF sullo stato di degrado del fiume. Lo ha spiegato il procuratore aggiunto di Santa Maria Capua Vetere, Raffaella Capasso, nel corso della conferenza stampa tenuta questa mattina negli uffici della Procura.
Il sistema, hanno precisato gli inquirenti - con Gravante sono indagate altre 4 persone - avrebbe permesso a Gravante di risparmiare in 15 anni un milione di euro, soldi che avrebbe dovuto spendere per smaltire regolarmente i residui dell'attività. "L'indagato - scrive il Gip nell'ordinanza di arresto - in realtà non voleva proprio sentir parlare del problema dei rifiuti. Pretendeva che gli scarichi fossero eliminati".
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