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Le attese e le speranze di Napoli, "da te strada per futuro"

>>>ANSA/ Papa

Le attese e le speranze di Napoli, "da te strada per futuro"

Parrocchie, giovani e trans,"stop lamenti da te luce per domani"

NAPOLI, 19 marzo 2015, 19:04

Redazione ANSA

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Le attese e le speranze di Napoli, "da te strada per futuro" - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le attese e le speranze di Napoli, "da te strada per futuro" - RIPRODUZIONE RISERVATA
Le attese e le speranze di Napoli, "da te strada per futuro" - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Francesco Tedesco) Niente lamentele e rassegnazione, ma una Napoli propositiva, attiva, che chiede a Papa Francesco la spinta per superare i problemi. Ecco l'immagine che la città vuole regalare sabato al Pontefice verrà alle falde del Vesuvio e l'attraverserà dalle periferie difficili di Scampia ai luoghi da cartolina di Piazza del Plebiscito e del lungomare.
    Il Papa non vedrà "la città delle doglianze e delle lamentele, ma una città di giovani, di famiglie e anche di anziani che sono impegnate per il futuro, proprio e dei loro bambini", dice don Pasquale Incoronato, responsabile della pastorale giovanile della curia di Napoli sottolineando l'attesa di Napoli che "chiede a Francesco un segno di speranza". Segni che il Pontefice vedrà sin dal mattino, quando si circonderà a Pompei degli esclusi, dei tanti poveri che la crisi ha moltiplicato in questi ultimi anni. E che proseguiranno a Scampia, dove Wojtyla volle lasciare il suo segno e dove Bergoglio tornerà per dare un segno forte, nonostante le polemiche di queste ore sui pochi posti riservati agli abitanti del quartiere, alle migliaia di cittadini onesti che vivono nel difficile quartiere e alle tante associazioni lì impegnate nel civile.
    Ma l'attesa per Papa Francesco è spasmodica in tutta la città: ovunque, come al Plebiscito dove i 30.000 biglietti sono andati esauriti un un baleno, "tutti vogliono vederlo, toccarlo, incrociare il suo sguardo", raccontano nella Curia di Napoli dove qualcuno sottolinea che l'attesa che si respira è molto più forte di quella che precedette la visita in città di Benedetto XVI nell'ottobre 2007. E molti sperano in una benedizione da San Gennaro: al Duomo, Francesco vedrà le ampolle col sangue del santo che mai si è sciolto per un pontefice.
    Già prima di arrivare, Papa Francesco ha confermato le attese e ha voluto essere più vicino proprio a quelli che aspettano l'occasione di una svolta positiva. Come nel carcere di Poggioreale, in cui le condizioni dei detenuti sono state stigmatizzate di recente dagli ispettori Ue. Novanta detenuti potranno spezzare con lui il pane: sono stati sorteggiati tra 1900 e tra loro ci saranno anche dieci detenuti del reparto riservato a transessuali, omosessuali e malati di Hiv. Una speranza per il futuro atteso anche dai 600 malati che incontrerà a porte chiuse al Gesù Nuovo: significativa la preghiera che Francesco farà sulla tomba di San Giuseppe Moscati, il medico che nella Napoli di un secolo fa curava i più poveri, impegnandosi in prima persona, dando un esempio forte ancora oggi. E anche oggi l'impegno viene dal basso, dalle parrocchie, dai sacerdoti come padre Antonio Loffredo, il parroco che recupera i ragazzi della Sanità e che parla proprio di speranza: "Oggi si ha l'impressione che dal 'basso', dai cittadini, dai giovani inizi a soffiare un vento nuovo e buono, che semina il cambiamento", ha detto, confermando la spinta che tutti coloro che si impegnano aspettano dal Papa. "Spazzare via il vittimismo", è la parola che si aspetta da Bergoglio anche Marco Rossi, responsabile della Comunità di Sant'Egidio a Napoli. E sarà proprio la voce dei giovani a salutare Francesco nella sua ultima tappa napoletana: alla Rotonda Diaz 350 ragazzi del progetto 'Canta, suona e cammina' eseguiranno per lui tre brani.
    Scelti in sette parrocchie di quartieri 'difficili', ognuno ha avuto uno strumento e un corso per suonarlo. Una voglia di futuro che esprimeranno salutando il Papa con 'O' sole mio' alla chiusura della visita. Perché da lui venga la luce sulla Napoli di domani.
   

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