"Nessun fatto specifico è
addebitato" alla ex vice sindaco ed assessore di Avellino, Laura
Nargi, iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di
Avellino, che ieri mattina, in concomitanza con l'ordinanza di
custodia cautelare che ha portato agli arresti domiciliari l'ex
sindaco, Gianluca Festa, ha disposto la perquisizione
domiciliare e presso gli uffici comunali da lei occupati e il
sequestro di smartphone e notebook personali.
Il suo difensore, l'avvocato Costantino Sabatino, sottolinea
che "la perquisizione si è svolta in un clima di totale
serenità, anche in ragione dell'atteggiamento collaborativo
offerto dalla dottoressa Nargi". Aggiunge che "la contestazione
provvisoriamente ascritta all'indagata è connotata da caratteri
di assoluta genericità, apparendo più propriamente quale atto
dovuto in considerazione del ruolo rivestito fino a pochi giorni
fa".
Laura Nargi, nei venti giorni intercorsi tra la presentazione
e la conferma delle dimissioni di Festa, ha ricoperto la carica
di sindaco facente funzioni.
Il legale sottolinea inoltre "con dispiacere che già durante
le attività di perquisizione, o in ogni caso immediatamente
dopo, sono state divulgate immagini e video realizzati
all'interno
dell'abitazione dell'indagata. Ciò ha dato la stura a giudizi
mediatici sommari ed approssimativi in un momento nel quale non
è stata ancora offerta la possibilità alla dottoressa Nargi, ed
ai suoi difensori, di prendere visione degli atti che hanno
determinato l'iscrizione nel registro degli indagati". Una
circostanza, dice ancora l'avvocato, che "oltre ad incidere
sulla genuinità delle indagini ancora in corso, appare di
notevole gravità, soprattutto in considerazione
del ruolo politico ricoperto dall'indagata e nell'imminenza
della campagna elettorale".
L'indagata resta "a disposizione delle autorità inquirenti al
fine di fornire ogni chiarimento che possa essere ritenuto utile
alle indagini, nella consapevolezza - conclude il legale - di
aver sempre operato nel pieno rispetto delle regole e delle
leggi".
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