Si chiama D-CODE il progetto
europeo guidato dall'università di Salerno che si occupa di
valutare le condizioni di esercizio di celle a combustibile
alimentate a idrogeno. "L'obiettivo di effettuare questa
diagnosi per garantire efficienza e prestazioni delle celle è
importante dal punto di vista industriale e non era stato ancora
affrontato" spiega Cesare Pianese, docente di sistemi energetici
all'Università di Salerno che coordina D-CODE.
Il progetto, che include partner italiani, francesi, tedeschi
e danesi, è cofinanziato con 1,17 milioni di euro dal settimo
programma quadro europeo per la ricerca. Partito a marzo del
2011, si concluderà il prossimo maggio.
"Il nostro studio esamina la problematica della diagnosi
delle celle a combustibile, usate in applicazioni
automobilistiche e stazionarie" racconta Pianese. "In
particolare, l'applicazione più diretta riguarda i sistemi di
back up delle centrali telefoniche, che si trovano spesso in
montagna. Rispetto alle batterie tradizionali è emerso che le
celle a combustibile danno più garanzie in termini di servizio"
afferma il docente dell'Università di Salerno. Inoltre la CO2
emessa per unità di energia generata "è sicuramente più bassa -
spiega Pianese - rispetto ai sistemi di back up convenzionali".
L'Università di Salerno, che ha coordinato il progetto, ha
lavorato anche su elettronica, software e algoritmi per la
diagnosi delle celle a combustibile. Un sistema testato per
applicazioni stazionarie, ma che "è potenzialmente applicabile
anche alle automobili" conclude Pianese. (ANSA)
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