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Edilizia a Salerno, le cifre della crisi

Edilizia a Salerno, le cifre della crisi

Produzione in calo per metà delle imprese

SALERNO, 18 luglio 2014, 10:38

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Secondo l'analisi quantitativa semetrale dell'Ance di Salerno, la fotografia dei primi sei mesi del 2014 presenta indicatori in campo negativo in maniera estremamente estesa: la produzione è in diminuzione per il 47% del campione intervistato; il fatturato è in calo per il 38%; gli ordini e i contratti si contraggono per il 38%; l'occupazione scende per il 29% ed è stazionaria per il 65%; il costo del lavoro aumenta per il 14% ed è stazionario per il 76%; il costo delle materie prime è in aumento per il 22% ed è stazionario per il 73%; le spese dirette di cantiere sono in crescita per il 19% e stazionarie per il 74%; le spese generali lievitano per il 30% e sono stazionarie per il 68%.
    Le previsioni per il secondo semestre 2014 parlano di una produzione in diminuzione per il 39% e stazionaria per il 39%; il fatturato è in diminuzione per il 40% e stazionario per il 37%; gli ordini e i contratti calano per il 33% e sono stazionari per il 42%; l'occupazione si contrae per il 35% ed è stazionaria per il 49%; il costo del lavoro aumenta per il 13% ed stazionario per l'80%; il costo delle materie prime aumenta per il 19% ed è stazionario per il 72%; le spese dirette di cantiere aumentano per il 18% e sono stazionarie per il 74%; crescono anche le spese generali per il 15% (stazionarie per il 78%).
    Per quanto riguarda i principali problemi nella quotidianità delle imprese, la difficoltà di accesso al credito continua a rappresentare il principale problema delle imprese edili (il 51% del campione intervistato è totalmente d'accordo, il 29% è abbastanza d'accordo), con particolare prevalenza di tale convincimento tra i titolari di aziende comprese nelle fasce fino a 5 milioni di euro di fatturato e tra 5 e 20 milioni di euro di fatturato. Il secondo grande problema è rappresentato dalla lentezza della macchina amministrativa (42% totalmente d'accordo, 47% abbastanza d'accordo). Seguono, poi, altre criticità: mancanza di un disegno generale di sviluppo economico provinciale/regionale; scarsa responsabilità/incompetenza dei quadri dirigenziali delle pubbliche amministrazioni; riduzione/carenza degli investimenti pubblici; costi elevati di materie prime, servizi e utenze.
    La qualità delle relazioni tra le imprese e il sistema bancario nel complesso è percepita dal 59% del campione come soddisfacente, ma con un significativo 41% (37% poco soddisfacente; 4% per nulla soddisfacente) che esprime un giudizio non lusinghiero. Negli ultimi 12 mesi le aziende segnalano principalmente la variazione della quantità di credito erogato (39%); la richiesta di maggiori garanzie (15%); la variazione del tasso di interesse sui finanziamenti (10%); la richiesta di rientro su prestiti già concessi (9%). Solo per il 27% del campione intervistato non si sono verificati cambiamenti. Per quanto concerne la richiesta di piani di ristrutturazione del debito, soltanto il 32% del campione ha avanzato tale proposta agli istituti di credito e per il 24% la risposta è stata negativa. Lascia riflettere che ben il 68% del campione non ha mai pensato di procedere ad un tale tipo di operazione di riassetto finanziario.
   

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