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Bagnasco, caporalato è nuovo schiavismo

Caporalato

Bagnasco, caporalato è nuovo schiavismo

Governo prenda provvedimenti seri

GENOVA, 29 agosto 2015, 14:33

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Bisogna che il nostro Paese, come tutti gli altri in cui questo fenomeno tragico è presente, prenda provvedimenti seri verso coloro che sono i nuovi schiavisti". Lo ha detto il presidente della Cei cardinale Angelo Bagnasco, commentando il fenomeno del caporalato. "Di fronte a queste morti per sfruttamento da schiavi nessuno può girarsi dall'altra parte o sentirsi disinteressato pensando 'non mi riguarda'. Siamo tutti coinvolti e tutti toccati e in qualche misura responsabili". 

"Il monito - ha detto il cardinale - è quello di non girarci dall'altra parte. Di fronte a queste morti per sfruttamento da schiavi nessuno può girarsi dall'altra parte o sentirsi disinteressato pensando 'non mi riguarda'". Il cardinale ha aggiunto: "Siamo tutti coinvolti e tutti toccati e in qualche misura responsabili se la società è una comunità di uomini e non una moltitudine di interessi individuali".

Per Bagnasco, l'iniziativa del segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon che ha convocato i capi di Stato e di Governo per parlare di migrazioni, "E' veramente un bel segno. Finalmente. Un pò tardivo ma lo accogliamo con tanta speranza perché il fenomeno sarà prolungato.   E' come se il Sud del mondo si fosse risvegliato improvvisamente e avesse cominciato a muoversi verso il nord del benessere, l'Occidente", ha aggiunto Bagnasco. L'immigrazione, ha proseguito, "è un fenomeno inarrestabile e umanitario perché la gente fugge disperata e nella disperazione cerca qualche ancora di speranza". Per questo "il mondo del nord, in particolare occidentale, deve veramente prendere sul serio questo fenomeno che è planetario, non con l'animo di avere di fronte un problema pesante, grave, con dolore ma con decisione perché ci riconosciamo tutti uomini e quindi fratelli".

Il presidente della Cei, parlando unioni di fatto in Italia, ha sostenuto che "i diritti individuali sono in larga parte già riconosciuti nel nostro ordinamento.  La posizione della Chiesa non è contro nessuno, è per la famiglia, crede nella famiglia come la Costituzione riconosce: un papà, una mamma, i bambini in un patto coniugale di amore basato sul matrimonio. Questa è la posizione della Chiesa e questa posizione sarà sempre enunciata con libertà di parola da parte di tutti", ha detto Bagnasco a margine delle celebrazioni per la festa della Madonna della Guardia. "I diritti individuali ci sono, sono in larga parte riconosciuti già nel nostro ordinamento e pertanto se la questione è quella di assicurare i diritti individuali, questi sono già in larga parte riconosciuti. Mi fermo a questa constatazione" ha concluso Bagnasco.

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