Non è cambiato nulla anche dopo
l'ennesima sentenza e la Fondazione Petruzzelli continua
legittimamente a non pagare il canone alla proprietà. Così
l'avv. Pierluigi Balducci, legale del Comune di Bari nelle
controversia per il Petruzzelli, replica alle dichiarazioni
dell'avvocato della famiglia Messeni Nemagna, proprietaria del
teatro, dopo che la Corte d'appello di Bari, confermando la
sentenza di primo grado del 2009, ha rigettato l'impugnativa
della Regione Puglia (appoggiata da Provincia e Comune di Bari e
dalla Fondazione Petruzzelli) per far dichiarare nullo il
protocollo d'intesa tra Stato, enti pubblici e la famiglia
Messeni Nemagna circa la ricostruzione e la gestione del teatro
distrutto da un incendio doloso il 27 ottobre 1991.
"Il Comune di Bari - scrive Balducci - ha vinto la causa
citata dall'avvocato Amenduni, tanto è vero che ha ottenuto a
suo favore la condanna al pagamento delle spese per la cifra di
7.000 euro. La sentenza di appello, a cui si fa riferimento,
conferma la sentenza di primo grado, quindi ad oggi nulla è
cambiato. La causa risulta nei fatti persa dalla signora
Vittoria Messeni Nemagna, con riferimento all'asserito uso
illegittimo del marchio 'Petruzzelli', questione da cui ha
origine l'intero giudizio". Per quanto riguarda il Protocollo
d'intesa, Balducci precisa che "se nulla è cambiato, la
Fondazione Petruzzelli continuerà legittimamente a non pagare il
canone".
La questione del Protocollo, spiega Balducci, è oggetto del
giudizio promosso dalla famiglia Messeni Nemagna nei confronti
della delibera del Consiglio comunale n.33 del 2010, con la
quale si annulla la ratifica dello stesso Protocollo
dichiarandolo improduttivo di effetti. Nella stessa delibera "il
Comune dichiara anche la decadenza della cessione dell'area, su
cui era è stato costruito il teatro, nei confronti dei Messeni
Nemagna". "Erroneamente - aggiunge il legale - la famiglia
Messeni Nemagna ha contestato questa deliberazione consiliare
davanti al Tar Puglia, che ha rimesso la questione davanti al
Tribunale civile di Bari. Questione tutt'ora pendente". Balducci
sottolinea infine che la Corte di appello di Bari, pur
rigettando l'appello della Regione Puglia, ha precisato che "il
Comune di Bari ben può procedere attraverso l'adozione di atti
che dichiarino la decadenza della cessione in superficie del
suolo, cosa già fatta nel 2010 unitamente alla revoca della
delibera di ratifica del protocollo d'intesa siglato nel 2002".
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