Viva il lupo e la natura. Vedere il film di Jean-Jacques Annaud e ritrovarsi innamorati di questo animale è un tutt'uno. Passato al Festival di Bari in anteprima nazionale e in sala da giovedì con Notorius, il film è un'esperienza di bellezza del paesaggio cinese, la Mongolia, e delle virtù di questo animale gerarchico, paziente e astuto. Ma è anche un modo per rivisitare con indulgenza un periodo storico, quella della Rivoluzione culturale, ovvero gli anni in cui è ambientato il film.
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